A sentire i partiti in gioco parrebbe che la nomina del nuovo vicepresidente della Provincia non interessi a nessuno. Un ruolo “a scadenza” per surrogare Marco Lovisolo, il vice di Paolo Lanfranco, il cui incarico è durato alcune settimane dalle dimissioni dell’ex vicepresidente Francesca Ragusa (in polemica con Lanfranco) e le elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale nicese. Lovisolo, non più assessore a Nizza, ha perso il diritto di essere consigliere anche in Provincia, ma una delibera della Conferenza Stato/Città ha prolungato le scadenze di presidenti e consiglieri provinciali decaduti nei primi nove mesi dell’anno. Così, mentre Lovisolo resta “in proroga” vicepresidente, Lanfranco ha avviato la fase dei colloqui con consiglieri, sindaci (era previsto un incontro martedì) e prossimamente con i partiti politici per decidere chi sarà promosso tra gli attuali consiglieri provinciali.
Andrea Gamba (PD) e Andrea Giroldo (Fratelli d’Italia) sarebbero i due papabili alla vicepresidenza (l’unica donna in corsa sarebbe Angelica Corino, consigliere a Canelli), ma né Gamba, né Fratelli d’Italia, partito che indiscrezioni dicono ambire alla carica, ammettono alcun tipo di interesse a riguardo. «La nomina spetta al presidente una volta sentiti i consiglieri, i territori e le parti politiche – commenta Gamba, sindaco di San Martino Alfieri – Invece, come consigliere e sindaco, vedo con favore la prosecuzione dell’esperienza fatta fino ad oggi fino alle elezioni amministrative del 2022. Ci sembra una scelta seria nell’ottica di completamento dei progetti già avviati».
Gamba si riferisce alla scadenza del mandato dei consiglieri il 18 dicembre. Quel giorno si terranno le elezioni di secondo livello per rinnovare il Consiglio provinciale sebbene Lanfranco scadrà il prossimo anno. Uno sfasamento nato dopo la decadenza di Brignolo dalla Provincia nel 2015. Per questo Lanfranco starebbe lavorando a un progetto di “unità provinciale” affinché alle elezioni di fine anno si ripresenti una lista unitaria traversale, con gli stessi consiglieri in carica, ma con l’impegno di governare a tempo determinato, fino alle nuove elezioni del presidente nel 2022. Allora i consiglieri si dovranno dimettere in gruppo per garantire nuove elezioni del Consiglio e del presidente.
«La proposta di Lanfranco di trovare una soluzione di proroga dell’attuale Consiglio per poi rinnovarlo, insieme al nuovo presidente, dopo le elezioni nel capoluogo ci sembra di buon senso ed è quella su cui stiamo lavorando» spiega Angela Motta di Italia Viva. Il partito renziano non è in corsa per la vicepresidenza, mentre il vicesindaco di Asti Marcello Coppo replica che Fratelli d’Italia «non si è preoccupato della vicepresidenza anche se, rispetto a due anni fa, il partito ha un peso superiore». Come dire: sì alla discussione, ma valutando i pesi specifici delle parti in causa. Fratelli d’Italia quindi non sgomiterebbe per avere la vicepresidenza, ma «non è figlia di un Dio minore, anzi».
Il presidente Lanfranco spiega che «c’è molta prudenza da parte di tutti e prima di decidere si valuteranno gli equilibri territoriali, politici e i risultati elettorali del 2019». Anche se il rinnovo del Consiglio provinciale non galvanizzerà i cittadini, tagliati fuori da ogni decisione dopo la riforma Delrio e non creerà nuovi assi strategici, in un panorama politico molto sottotono con una campagna elettorale che stenta a partire, rappresenterà un’occasione di confronto, un test per vedere chi, tra le forze politiche, può guardare con fiducia al prossimo appuntamento elettorale del 2022.