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Attualità

Qualità della vita: Asti sale di 6 posizioni, è 60ª

Pubblicata da il Sole 24 Ore l’annuale classifica sulla qualità della vita nelle 107 province italiane: ecco dove Asti va bene e male

Pubblicata la classifica de Il Sole 24 Ore

Puntuale, anche quest’anno, è stata pubblicata la classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle città italiane. Non è l’unica, ormai se ne commissionano numerose e su varie tematiche, ma di certo è la più attesa dai sindaci, per non dire dai cittadini, per capire se i governi locali stiano lavorando nella giusta direzione. Grande novità del 2018 è il primo posto di Milano che supera città come Bolzano, Aosta, Belluno e Trento notoriamente ai vertici dei luoghi dove si vive meglio. Il sindaco di Asti Maurizio Rasero può, però, tirare mezzo sospiro di sollievo perché Asti non è peggiorata, anzi è risalita di ben 6 posizioni assestandosi al 60° posto, su 107 province. La nostra città ha addirittura superato Alessandria (62ª), ma è ancora molto indietro rispetto alle rimanenti province del Piemonte come Cuneo (28ª), Torino (38ª), Biella (41ª), Vercelli (46ª), Verbano-Cusio-Ossola (48ª) e Novara (52ª). Come ogni anno la classifica scatta una fotografia delle città e del loro benessere tramite 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree («Ricchezza e consumi», «Affari e lavoro», «Ambiente e servizi», «Demografia e società», «Giustizia e sicurezza», «Cultura e tempo libero»), riferiti all’ultimo anno.

Asti: una città a metà classifica

Se si analizza la classifica su «Ricchezza e consumi», Asti si posiziona al 40° posto, tra Lucca e Genova, mentre per «Affari e Lavoro» è al 55° posto, tra Alessandria e Livorno. Alla voce «Ambiente e Servizi» si attesta al 75° posto, come si ferma al 69° posto per «Demografia e società» mentre riprende quota sul fronte della «Giustizia e sicurezza» posizionandosi in 15ª posizione, tra Rovigo e Cuneo. Ben 67ª posizione, invece, per «Cultura e tempo libero». Ma ci sono tante sotto voci che danno l’idea, più nel dettaglio, della situazione: 55ª per il «Pil pro capite», la nostra città si ferma invece al 40° posto alla voce «Consumi» che indica la spesa media in beni durevoli per famiglie. Sempre sul fronte dell’economia Asti è 30ª in classifica per «Imprese registrate» (11 ogni 100 abitanti) ed è 34ª per «Tasso di occupazione», tra 16 e 64 anni, con un 65,4% di occupati. Preoccupante, invece, il dato nella classifica delle «Startup innovative» che la vede al 99° posto.

Non va tanto bene nella classifica sulla «Speranza di vita media alla nascita» con la città che si ferma in posizioni basse, all’83° posto, tra Reggio Calabria e Catanzaro, e una media di 82,1 anni di vita rispetto alla prima in classifica, Firenze (84 anni). Pessimo l’indice nella classifica dei «Laureati»: 103° posto su 107 con 24,4 laureati ogni 1.000 residenti di età compresa tra 25 e 30 anni. Con 7,1 bambini nati ogni 1.000 abitanti, Asti si attesta al 61° posto per «Tasso di Natalità», ma anche al 101° posto per «Tasso di mortalità», ovvero 13,9 decessi ogni 1.000 abitanti. Nella media nazionale il «Tasso di fecondità», 1,4 figli per donna, un numero che porta Asti al 20° posto della classifica nazionale. Sul fronte della Giustizia si registra una durata media dei processi civili di 180,5 giorni che offre ad Asti il 14° posto, tra Alessandria e Cuneo.

Sulla sicurezza c’è inoltre da riportare il miglioramento alla voce «Scippi e borseggi» che attesta Asti al 64° posto, ma un dato ancora preoccupante per quanto riguarda le «Rapine» dove la città è in 86ª posizione. Il Sole 24 Ore segnala, inoltre, una scarsa litigiosità che confluisce in cause civili (19ª posizione), dato evidenziato anche dalle poche «Cause pendenti ultra triennali» che vede Asti al 6° gradino con una media di 6,2% di cause sul totale. Di certo per una città che vuole puntare molto sul turismo, il dato sulla «Permanenza media nella strutture ricettive» è invece molto scarso: 2 notti in media che trascinano Asti al 98° posto della classifica nazionale.

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