In questi giorni nelle nostre pagine social si è fatto un gran parlare di viabilità e di sicurezza stradale. Sono bastati solo alcuni giorni di pioggia e l’asfalto è diventato un vero e proprio gruviera tant’è che si sono verificati diversi sinistri a quali seguiranno le richieste di risarcimento danni. Nelle pagine social i meme satirici non si contano neanche più ma c’è ben poco da stare allegri in quanto sono solo l’espressione della situazione di disagio che vivono gli astigiani. La causa di ciò è evidente agli occhi di tutti: totale assenza di manutenzione stradale.
È più che normale che col tempo l’asfalto si consumi, si deteriori e se non ha un buon fondo presenti delle crepe che con le piogge permettono all’acqua di infiltrarcisi e scavare il proprio percorso con la conseguente rottura della strada ma sembra che questo fenomeno sia sconosciuto a chi dovrebbe provvedere al risanamento delle strade. Se poi, per porvi rimedio, nella migliore delle ipotesi si provvede solamente alla posa di un po’ di catrame a freddo (ma spesso neanche quello), è intuibile da chiunque che alla prima pioggia, con il passaggio dei veicoli, il taccone salti via.
La cosa singolare e che se si chiede agli astigiani quand’è l’ultima volta che hanno visto asfaltare una strada per intero (i rattoppi non contano) non ne hanno più memoria e questo succede sia in città che nei comuni. Da qui il passo è breve per chiedersi: come mai non si riasfaltano le strade? Che fine fanno i soldi che dovrebbero essere messi a bilancio proprio per questo scopo?
Perché non si usano anche i proventi delle contravvenzioni per sistemare le strade? (pensiamo anche agli autovelox, i portali ztl, i parcheggi blu, ecc..)
Se vogliamo parlare in tema di sicurezza, non dobbiamo neanche tralasciare il fatto che oltre a non asfaltare, non si provvede neanche più al ripristino della segnaletica orizzontale. Mentre se volessimo toccare un tema tanto caro all’attuale amministrazione e cioè quello dell’inquinamento, dovremmo ricordare che le buche provocano code e incidenti; il che provoca un aumento dell’inquinamento in maniera diretta ma anche indiretta perché sostituire e smaltire parti delle autovetture danneggiate o anche solo gli pneumatici, prima del loro naturale ciclo di vita, inquina e pure molto. Da ciò se ne deduce che tutti quei proclami green sono solo propaganda e non hanno un reale fondamento.
Fatte queste dovute premesse ci permettiamo di chiedere come mai l’amministrazione non ha fatto la dovuta manutenzione, come intende provvedere al ripristino delle strade e come pensa di utilizzare i proventi dalle multe (compresi autovelox e portali ztl) e dai parcheggi a pagamento.
Claudio Pirrè
Presidente Provinciale Alzati Italia sez. di Asti