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Attualità
Guerra in Ucraina

Quaranta famiglie astigiane disponibili a ospitare gli ucraini in fuga dal conflitto

Intanto, in piazza San Secondo, si è svolto un nuovo presidio per chiedere la pace

È stato un altro presidio per la pace molto partecipato quello che si è svolto sabato, in piazza San Secondo, promosso da Welcoming Asti. Un presidio di bandiere arcobaleno, di canzoni, di interventi volti a chiedere, ancora una volta, la fine della guerra in Ucraina e di tutti gli altri conflitti bellici in corso nel mondo. Al presidio hanno partecipato numerosi cittadini che si sono attivati anche nella rete dell’accoglienza e, tra loro, il vescovo di Asti Monsignor Marco Prastaro.

Intanto l’accoglienza dei profughi ucraini in fuga dai bombardamenti russi continua. Ad Asti già trentasette famiglie hanno inserito il proprio nominativo nella piattaforma Regionale che censisce le disponibilità ad ospitare gli sfollati. Altre quattro hanno telefonato direttamente in Comune per rendersi disponibili a dare una mano.

«Il Comune di Asti – fanno sapere da palazzo civico – è stato, infatti, fra i primi a richiedere alla Regione Piemonte i nominativi delle famiglie interessate e, dopo l’invio dell’elenco, i Servizi Sociali hanno immediatamente contattato le famiglie iniziando una preliminare istruttoria di valutazione delle disponibilità e delle richieste legate all’accoglienza». In queste ore gli addetti stanno valutando le domande e soprattutto se sia anche possibile, nell’inserimento, un accompagnamento professionale in grado di favorire un adeguato processo di inclusione e di sostegno dei nuclei interessati.

[foto Billi]

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