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Il caso

«Quella non è una pista ciclabile, ma un marciapiede "misto" per ciclisti e pedoni»

Lavori corso Savona nuova rotonda

Lavori corso Savona nuova rotonda

Dopo le lunghe code che si sono formate questa mattina in corso Savona, all'altezza della nuova rotonda costruita tra il ponte sul Tanaro e il futuro supermercato Lidl, scoppia il caso della nuova "pista ciclopedonale" realizzata davanti alla nuova struttura commerciale e per la quale il Comune ha autorizzato il taglio dei famosi sette platani che dividevano la carreggiata dall'ex Mulino, a sua volta abbattuto. È stata l'assessora Stefania Morra, con delega ai Lavori Pubblici, a spiegare che la pista ciclabile avrà un utilizzo promiscuo perché si tratta di una ciclopedonale, sia per le bici sia per i pedoni. Proprio sulla destinazione promiscua della nuova infrastruttura i consiglieri comunali di minoranza dei gruppi Uniti si può, Ambiente Asti e i Verdi sollevano più di una perplessità per quanto costruito rispetto a ciò era stato lasciato intendere nei mesi scorsi. «Ciclabile o ciclopedonale? Un progetto che cambia in corsa - commentano i consiglieri - Sul caso Lidl e sui platani ci siamo già molto pronunciati in passato, ma alla luce degli sviluppi recenti e delle dichiarazioni dell’amministrazione comunale, emergono significative divergenze rispetto a quanto originariamente prospettato. È ora chiaro che non si sta realizzando una vera pista ciclabile, ma una ciclopedonale promiscua, cioè uno spazio condiviso da pedoni e biciclette. Ciò riduce drasticamente l’efficacia e la sicurezza del collegamento per i ciclisti urbani e per chi si sposta in bicicletta a fini lavorativi, sportivi o turistici».
rendering ex mulino Il rendering del progetto ex Mulino con la nuova rotonda e la pista ciclabile
I consiglieri Briccarello, Bosia, Malandrone e Miroglio rimarcano che «l'idea iniziale era quella di un’infrastruttura ciclabile seria e dedicata, parte di un sistema più ampio lungo il Tanaro. Un progetto che poteva collegare zone strategiche della città e stimolare un vero cambiamento delle abitudini di mobilità. Quella in corso di realizzazione - aggiungono - sembra invece più un marciapiede allargato con funzione mista che rischia di non essere né pienamente fruibile dai pedoni, né sicuro per i ciclisti. A questo punto è lecito chiedersi: se il progetto doveva diventare una ciclopedonale promiscua, perché non è stata presa in considerazione fin da subito la proposta, già avanzata, di un camminamento accanto ai platani lungo corso Savona? Una soluzione più rispettosa del verde esistente, meno invasiva, e comunque coerente con una mobilità dolce a misura di pedoni e ciclisti». Se il nuovo marciapiede sarà anche una ciclabile, quindi con funzione promiscua, per i consiglieri di minoranza la stessa cosa dovrebbe valere per tutti gli altri marciapiedi, di analoghe dimensioni, presenti in città. «Se si accetta che bici e pedoni possano condividere spazi in modo sicuro ed efficace, allora si valuti una mappatura e riconversione di altri tratti cittadini, purché ben segnalati e in condizioni di sicurezza. Ma sia chiaro - aggiungono - una vera mobilità ciclabile richiede infrastrutture dedicate, non scorciatoie o adattamenti di fortuna. E gli alberi? Il progetto prevedeva una parte della famosa compensazione arborea frontalmente al supermercato, di fianco e sul retro, ma il fondo di cosa sarà composto?» Non mancano, infine, perplessità sulla nuova rotonda che entro un paio di giorni sarà terminata e meglio livellata rispetto al piano stradale. Uniti si può, Ambiente Asti e i Verdi richiamano il rendering del progetto urbanistico che era stato diffuso dal Comune e che prevedeva sì una nuova rotonda, ma più spostata verso il centro della carreggiata rispetto a quella attualmente realizzata. «Si apprende che la “zona rossa” della rotonda, inizialmente interpretata come pista ciclabile, sarà livellata al piano stradale per permettere il passaggio dei veicoli. Attenzione: - concludono i consiglieri - se questa scelta serve a risolvere temporaneamente un ingorgo, non può però diventare un espediente per tagliare sistematicamente la rotonda da parte di mezzi di grandi dimensioni, a scapito della sicurezza dei pedoni e dei ciclisti. Serve chiarezza sulla funzione di quella zona e garanzie che non diventi un varco abusivo di fatto». [la pista ciclabile promiscua davanti al nuovo Lidl di corso Savona]

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