n segno dei tempi. Non belli perchè parlano di mancanza di personale in un’amministrazione importante come quella di una Questura.
I tempi saranno anche brutti ma l’esempio che ha dato un funzionario è molto bello.
Lui è Francesco Foti, dal 1989 in servizio alla Questura di Asti nei ruoli civili dove è arrivato a ricoprire l’incarico di dirigente dell’Ufficio Amministrativo. Volto noto per la sua lunga permanenza astigiana che, il primo dicembre 2024 ha maturato l’età per andare in pensione. Ma nessuno se ne è accorto perchè, contestualmente, ha ottenuto dal Ministero l’autorizzazione a continuare a lavorare per la Questura di Asti gratuitamente, sotto forma di volontario.
Ma, e qui sta la novità, non in ruoli tipici delle varie associazioni di pensionati delle forze dell’ordine (in Questura gli iscritti Anps, ad esempio, da mesi forniscono il loro prezioso contributo all’accoglienza). No, Foti si occupa di pratiche legate al cerimoniale e alla segreteria del Questore. Con il contestuale pensionamento di un altro “storico” della Questura, Gianni Bolognesi, è rimasto totalmente scoperto l’ufficio che si occupa della segreteria del Questore e dà supporto all’Ufficio di Gabinetto e alle relazioni esterne. Così Foti, dal lunedì al venerdì per almeno due ore al giorno, torna al secondo piano della Questura e aiuta i colleghi ancora in servizio a smistare inviti, calendario di presenze istituzionali, organizzazione di eventi di legalità, risposte a mail dell’ufficio.
«E’ un lavoro che ho fatto a lungo – spiega – non mi costa nulla. E sono contento di essere utile ai colleghi che sono già sovraccarichi di altre incombenze. L’idea mi è venuta emulando un collega della Prefettura che ha ottenuto analoga autorizzazione. La soddisfazione più grande è sapere che altri colleghi, in via di pensionamento, mi hanno detto che vorrebbero fare lo stesso».