«Oggi ad Asti non c’è una vera raccolta “porta a porta”, ma una condominiale dove non si identifica chi conferisce nei bidoni. Con le nuove isole ecologiche, che non sono quelle di 20 anni fa, ma attrezzate con cassonetti dotati di apertura tramite smart card, si potrà invece identificare chi conferisce e quanto e da lì arrivare a una tariffazione puntuale». Così l’assessore comunale all’Ambiente e al Bilancio, Renato Berzano, replica alle critiche mosse dal centrosinistra sulla futura raccolta verticale. «Non è una decisione presa a caso, ma nata dall’esperienza di altre città dove funziona bene – continua Berzano – Il problema dell’abbandono dei rifiuti in strada, sollevato da Bosia e Malandrone, è invece culturale e non esiste raccolta che riesca ad impedire ai soliti ignoti di abbandonare i rifiuti, nonostante la disponibilità di un ecocentro, gratuito, o del servizio di raccolta a domicilio dell’Asp». Rimandato al mittente anche il timore che la nuova raccolta verticale, che necessita di meno addetti, possa causare licenziamenti dalla multiutility.
«Non sarà ridotto il personale, ma quello in eccesso rispetto alle necessità sarà impiegato in altre mansioni, come fare l’operatore ecologico di quartiere. Con la raccolta verticale si abbatteranno i costi del servizio, il numero dei mezzi impiegati (ne saranno acquistati di nuovi e meno inquinanti), gli infortuni e le malattie professionali degli addetti; avremo una città più pulita e i cittadini potranno conferire i sacchetti quando vorranno e non più a orari specifici». Alle accuse di aver messo in atto un sistema che nel 2022 non farà pagare meno TARI, l’assessore replica stupito: «Le voci per i costi della raccolta sono definite per legge da ARERA e le tariffe sono sempre parametrate sui consuntivi approvati, ma con effetti nei successivi 2 o 3 anni: quindi gli sconti ci saranno, ma nel 2024 o 2025 e i consiglieri di minoranza non possono far finta di non saperlo».
Per quanto riguarda i Patti parasociali, Berzano annuncia che presto ci saranno novità a riguardo, ma difende il lungo lavoro fatto dall’amministrazione e dai vertici dell’Asp, con il socio IREN, nel risolvere una serie di criticità che si trascinavano da anni. «Capisco che la minoranza faccia fatica ad accettarlo, ma con l’Asp si sta lavorando nel rispetto dei ruoli, non c’è nessuna rottura, non è terra di conquista e portiamo avanti una collaborazione dalla quale cerchiamo di portare a casa il massimo dei risultati».
«Nessun licenziamento in Asp»
Anche il presidente dell’Asp, Fabrizio Imerito, replica alle critiche mosse dalle liste civiche e dall’associazione A Sinistra. «I consiglieri di minoranza, che di recente si sono espressi sul tema, forse ignorano che, in via sperimentale, la raccolta verticale è già stata introdotta in diverse zone della città da oltre quattro anni, senza che ciò abbia determinato “arcipelaghi di rifiuti”, né altre situazioni di criticità. La sperimentazione può dirsi pertanto riuscita, e per questo verrà estesa al concentrico comunale». «L’adozione di tali modalità di raccolta – spiega Imerito – può determinare un miglioramento fino al 10% della differenziata. Si tratta peraltro di un tassello che permetterà di giungere alla raccolta puntuale e, pertanto, consentirà di porre in essere azioni correttive nei confronti di conferimenti errati, rese possibili da un elevato monitoraggio». Il presidente evidenzia che la nuova modalità porterà alla riduzione dei mezzi circolanti e quindi di CO2 emessa, ma anche della tassa rifiuti. Relativamente al personale, aggiunge: «Non c’è alcuna intenzione di fare dei tagli, ma, all’opposto, di efficientare il lato occupazionale del nuovo progetto, creando e mettendo a disposizione dei cittadini servizi che ad oggi sono offerti solo dai privati».