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Rasero ai dipendenti della Provincia: «Sarò presente nel mio ufficio tutti i giorni»

Dopo le elezioni dell’11 settembre ha illustrato le linee guida del suo mandato improntato “sulla trasparenza con i collaboratori”

Primo incontro con i dipendenti della Provincia del neopresidente Maurizio Rasero eletto ai vertici dell’Ente di piazza Alfieri alle elezioni dell’11 settembre. Il presidente, nonché sindaco di Asti, ha espresso le linee guida della sua azione di governo che avrà un mandato di 4 anni.

Rasero ha precisato la volontà di riportare l’Ente «nella posizione che gli spetta, ossia, quella di un’istituzione forte e capace di offrire adeguato sostegno allo sviluppo dei 118 Comuni dell’Astigiano». Obiettivi ambiziosi che si scontrano con diverse criticità dettate dall’attuale impianto istituzionale e normativo. Le Province, infatti, nonostante abbiano competenze in settori nevralgici del territorio (edilizia scolastica, ambiente, viabilità su diverse tratte e supporto tecnico amministrativo ai Comuni) sono state progressivamente svuotate di poteri e personale nel corso dell’ultimo decennio.

“Questo a causa di leggi fortemente discutibili come la n. 56/2014, detta Legge Delrio, concepita per il riordino delle funzioni amministrative ma che nel concreto (a causa della provvisoria applicazione) si è rivelata una tagliola per gli Enti di area vasta – si legge in una nota diffusa dalla Provincia dopo l’incontro tra Rasero e il personale – Il caso della Provincia di Asti è emblematico: il personale, nel corso degli anni, è stato ridotto da 350 a 120 dipendenti, a competenze invariate”.

Rasero ha affrontato, inoltre, la problematica della disparità di trattamento economico tra i dipendenti provinciali e quelli regionali, «un vulnus che non trova giustificazioni nella logica e contribuisce al progressivo trasferimento di professionalità dall’Ente provinciale verso quello di grado superiore, con le ovvie conseguenze del caso».

Il presidente ha quindi ricordato che è in cantiere una proposta di legge, con il coinvolgimento di tutti i Comuni della Provincia di Asti, dove sarà richiesto che le Province assurgano ad ente di primo grado, così da garantire agli organismi maggiore autonomia e poteri.

Infine ha precisato che il suo mandato «sarà improntato sulla trasparenza con i propri collaboratori e il perimetro d’azione resterà sempre quello della legalità». Tradotto: nessuna pressione sugli uffici, ma un rapporto schietto con il personale per favorire le attività dell’Ente nell’alveo della concreta fattibilità dei progetti proposti.

Quindi ha garantito che sarà un “presidente presente” nunciando la decisione di andare in ufficio tutti i giorni.

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