Scoppia la querelle tra il nuovo sindaco di Asti e parte del consiglio di amministrazione della multiutility nominato dall’ex sindaco Brignolo
Terremoto ai vertici dell’Asp? Parrebbe proprio di sì, almeno questo nelle intenzioni del sindaco Maurizio Rasero, che intende nominare persone di sua fiducia, allineati con l’attuale amministrazione comunale.
In effetti, l’attuale Consiglio di Amministrazione di ASP “è formato da due componenti espressione del socio privato e di tre componenti nominati dalla Città di Asti – ha scritto il sindaco Rasero in una nota stampa – Attualmente i tre amministratori (tra cui il Presidente) di nomina pubblica sono espressione della precedente amministrazione, individuati a ridosso delle ultime elezioni amministrative”.
Non più allineati
Rasero sottolinea come gli attuali amministratori dell’Asp non siano in linea con la sua amministrazione e quindi come sia necessario sostituirli con altri di sua fiducia. Per Rasero, in questo momento, il Comune non ha rappresentanti nel consiglio di amministrazione dell’Asp. Per questa ragione ora ritiene di fondamentale importanza e di assoluta urgenza rimuovere questa situazione di stallo ridando impulso e vigore all’azione del Consiglio.
Richieste le dimissioni
“Nell’ambito della più completa correttezza istituzionale – ha affermato Maurizio Rasero – è stato richiesto agli attuali componenti pubblici del Consiglio di Amministrazione di rimettere il proprio incarico, in quanto espressione di una linea politico-amministrativa ormai non più attuale, consentendo all’Amministrazione di poter esprimere nuovi rappresentanti nell’ambito delle rinnovate linee di programmazione e gestione dei servizi pubblici.
Tale richiesta, peraltro, è intervenuta recentemente, in quanto si è ritenuto utile dare continuità per qualche mese agli assetti del CDA, al fine di non pregiudicare il corretto funzionamento degli organi e dare all’Amministrazione la possibilità di valutare la complessiva situazione di ASP.” Il sindaco ora vuole le dimissioni e trova vergognoso che non siano ancora state rassegnate. Addirittura, dice Rasero, un consigliere ha votato contro una pratica del Comune e gli altri due si sono astenuti. “E’ un atto di inaudita gravità”, ha scritto Rasero nel suo comunicato.
Pronta la replica di Giovanna Beccuti, presidente,Flavio Doglione, vice presidente e Francesco Scalfari, consigliere: “Durante il nostro mandato abbiamo sempre e responsabilmente operato nell’interesse di Asp. Constatiamo che il sindaco intende nominare persone di sua fiducia, rappresentative del suo schieramento politico, assumendosi la responsabilità della nostra revoca. Da parte nostra ci adopereremo perché non ci siano ostacoli per rendere operativo l’atto di revoca affinché il primo cittadino possa provvedere alle nuove nomine nell’ambito dell’Assemblea dei soci Asp”.
Contratti scaduti
“Occorre ricordare come la precedente amministrazione abbia lasciato scadere i precedenti contratti di servizio al 31/12/16, senza rinnovarliha affermato il sindaco – lasciando alla nuova amministrazione post elezioni il compito di rinnovarli. Inoltre nel mese di gennaio 2017 il Sindaco, con lettera, riteneva di non assumere decisioni sul teleriscaldamento in quanto l’imminenza delle elezioni amministrative consigliava di attendere la nuova amministrazione. E’ paradossale come sei mesi prima del termine del mandato non si assumano decisioni rilevati per la società e per la collettività mentre poche settimane prima delle elezioni si nomini per tre anni un CDA!
E’ vergognoso, altresì, come per conservare un compenso pagato comunque dai cittadini i rappresentanti di nomina pubblica decidano di mantenere la carica, pur non avendo più nessuna rappresentanza del socio pubblico, e quindi del Comune e di tutti i cittadini di Asti. Si ritiene perciò corretto pretendere che costoro si assumano le proprie responsabilità, lasciando un incarico che non è più voluto, non rappresenta l’amministrazione del Comune, non è espressione della volontà (mediata) dei cittadini, ma appare oramai solo come un tentativo di mantenere poltrone e prebende.
Verifica dei rapporti con l’Asp
Ma non è finito. Il Comune ha avviato una accurata verifica delle condizioni generali in cui versa ASP, attraverso l’esame dei contratti di servizio ormai da tempo scaduti, la verifica dei rapporti tra socio pubblico e socio privato, la verifica dei patti parasociali in essere, le possibili modifiche statutarie, l’affidamento dei servizi in essere e delle ulteriori attività previste, operando quella necessaria attività di controllo societario finalizzata ad ottimizzare il rapporto costi/benefici per la collettività amministrata”.