Con un bilancio preventivo approvato, siamo anche al giro di boa per la seconda amministrazione Rasero che, a quasi metà mandato, può fare un primo bilancio politico tra progetti realizzati e quelli che passeranno ai successori. (L’intervista è stata fatta prima che scoppiasse il caso Bovino)
Sindaco, cominciamo con il bilancio che ha definito miracoloso. Si spieghi meglio.
Il bilancio è stato approvato con un risultato strepitoso, con la maggioranza compatta e una minoranza divisa. Lo definisco miracoloso perché, con i tagli dall’alto e le difficoltà economiche, siamo riusciti a chiuderlo garantendo tutti i servizi, senza alzare tasse o tariffe. È stato un grande lavoro degli uffici e della politica.
Indichi tre priorità di questo bilancio che gli astigiani toccheranno con mano.
Potenziamento dell’ordine e maggiore cura del verde, della segnaletica orizzontale e di tutto ciò che è visibile a occhio; non lasciamo nessuno indietro, andando incontro a tutti con i servizi erogati grazie a un bilancio che ci protegge dalle emergenze; rilancio dell’economia e la continuazione di progetti per il rifacimento di scuole, palestre, la chiusura dei lavori al municipio, a Palazzo Ottolenghi e sul ponte Ogerio Alfieri.
Quando parla di rilancio economico si riferisce al settore della logistica?
Credo che inizieremo a vedere i risultati degli investimenti fatti nei diversi settori che consideriamo una priorità. Per esempio nel turismo, dove abbiamo numeri in crescita, come dimostra anche l’incasso della tassa di soggiorno. Dobbiamo però riuscire a dare vita a qualche contenitore che rimane ancora vuoto.
Per esempio l’ex ospedale?
L’ex ospedale è di proprietà regionale e do la colpa alla Regione per non aver risolto il problema. Le nostre proposte sono state cassate e l’edificio è ancora lì.
A proposito di progetti, l’ipotesi di ospitare un termovalorizzatore sta facendo molto discutere.
Si tratta di una vecchia discussione che ogni tanto torna, ma la maggioranza ha deciso di approfondire l’argomento perché, essendo persone serie, non diciamo mai no a priori senza conoscere meglio di cosa stiamo parlando.
Il Pd però si è opposto, dicendo che Asti non deve diventare la rifiuteria del Piemonte.
In realtà il Pd di Torino spinge per l’ampliamento del termovalorizzatore del Gerbido, partito con una giunta di centrosinistra. Evidentemente non hanno le idee chiare.
Parliamo di viabilità. Il collegamento Sud/Ovest, nel caso venisse fatto, richiederà 10/15 anni di lavori, ma il traffico è un problema oggi. Interventi in vista per fronteggiare l’emergenza?
Stiamo valutando diverse situazioni: riaprire il collegamento tra San Fedele e la tangenziale, l’apertura di strada Falletti verso la piscina Asti Lido e la sistemazione della rotonda di piazza Torino.
Piazza Torino sembra la soluzione più necessaria.
Sì, ma ricordo che chi si lamenta oggi del traffico era al governo della città quando è stata fatta la “porcata” di strada Atleti Azzurri Astigiani senza un vero raddoppio di corso Torino. Fecero costruire nuovi palazzi, con cortili larghi 20 metri e parcheggi, non lasciando spazio per il doppio senso di marcia.
Per quanto riguarda la sicurezza, ci sono zone dove i controlli sono carenti.
Stiamo lavorando con la Prefettura per organizzare interventi straordinari, come quelli alla stazione e nei giardini. Vogliamo rivitalizzare alcune aree, come il Movicentro, con telecamere e illuminazione e presto sarà aperta una nuova attività commerciale.
Poi ci sono i rider che sfrecciano in Ztl a velocità folle, anche contromano. Perché non vengono fermati?
Io ho detto no ai monopattini in sharing perché sarebbero stati ingestibili, ma il fenomeno dei rider è arrivato dall’alto e stiamo cercando una soluzione. Appena i tecnici mi daranno una proposta, la metterò in pista. Non ho mai voluto queste cose in città, ma ora dobbiamo trovare uno strumento per mitigarne l’impatto.
Il Codice della Strada non basta?
Servirebbero più uomini, anche se siamo l’unico Comune del Piemonte, oltre a Torino, che ha un servizio di pattuglia notturna della polizia municipale.
I Distretti del Commercio stanno funzionando?
Abbiamo aiutato i commercianti con contributi importanti e vorremmo investire i fondi in più sull’arredo urbano.
I suoi progetti che guardano alla Cina stanno portando risultati?
Ci vuole tempo, ma i risultati si vedono. A Wuhan è stato inaugurato un negozio di prodotti ed eccellenze astigiane e il flusso turistico cinese è in aumento.
Dai paesi raccogliamo lamentele che la sua amministrazione non non si interessa di chi non vive in città, soprattutto per quanto riguarda i trasporti.
Nessun sindaco si è mai lamentato con me. Sui trasporti farei una battaglia per treni diretti a Milano.
Ultimamente si è discusso molto della situazione della Banca di Asti, sulla sua solidità e ovviamente la politica è stata tirata in mezzo.
È un tema delicato e non mi sono espresso ufficialmente per evitare fraintendimenti. La banca è l’azienda principale del territorio, con i suoi 2.500 dipendenti, e 20.000 azionisti astigiani. Qualsiasi decisione dovrà tenere conto di questi elementi.
Pensa che ci sia chi soffia sul fuoco?
Sicuramente ci sono interessi diversi e c’è chi specula sulla situazione. Fortunatamente la banca è solida e il titolo azionario non ha subito crolli.
Ha già individuato un suo possibile erede?
No, oggi non esiste. Alcuni partiti stanno già corteggiando i miei consiglieri, ma io sono concentrato sul mio lavoro. Ho una mia idea e sicuramente continuerò a seguire le sorti della città, mettendomi a disposizione di chi vorrà portare avanti il mio lavoro con buonsenso.