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Intervista al Sindaco

Rasero: «Mai come stavolta si è rischiato di non correre il Palio»

“Abbandonare Piazza Alfieri? Se accadrà, la pista triangolare potrebbe essere allestita anche altrove”
I due giorni, venerdì e sabato, che hanno preceduto il Palio, sono stati piuttosto tormentati. Prima le problematiche legate alla pista, poi il concreto rischio di non poter disputare la corsa per la mancanza dell’autorizzazione ministeriale, situazione inattesa ma fortunatamente risolta dall’intervento del Sindaco.

A Rasero abbiamo domandato quanto grande sia stato il rischio, in questo 2022, di non correre il Palio.

«E’ stato il rischio più grande di sempre, perché mai era successo che una commissione di vigilanza desse un “non parere”. La commissione di vigilanza, questo è bene puntualizzarlo, è un organo collegiale composto da più “anime”, ognuna delle quali si occupa di un settore specifico. Fa parte della commissione anche un esponente del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il quale ha espresso parere negativo riguardo all’utilizzo della pista. Va precisato che per procedere nell’iter organizzativo dell’evento è necessaria una collegialità di giudizio, situazione che in questo caso veniva a mancare. In passato, nonostante qualche stortura di naso, il via libera era sempre arrivato.. Quest’anno no».

La pista era stata allestita in maniera identica rispetto agli anni precedenti?

«Assolutamente identica. Pertanto, mancando la collegialità di giudizio, a sbloccare la situazione è stata la decisione di assumermi ogni responsabilità relativamente allo svolgimento della manifestazione. La mia forte passione paliesca mi ha spinto a decidere in questa direzione. Ma se al mio posto ci fosse stato un Sindaco non così vicino e amante della manifestazione, che cosa sarebbe successo? E se non avesse firmato? E ancora: nulla vieta di pensare che il prossimo anno dal Ministero arrivi un incaricato che sottolinei come nel 2022 si sia corso nonostante un parere negativo e la non Collegialità decisionale della Commissione di Vigilanza».

E quindi come ci si dovrebbe muovere per scongiurare il rischio in ottica futura?

«Due opzioni: ci attiviamo con veloci tavoli tecnici di lavoro costruendo una valida difesa per il nostro Palio, andando a contattare appena passate le elezioni interlocutori politici romani ai quali chiedere se hanno intenzione di cancellare la nostra festa. Oppure valutare la possibilità di una variazione della sede della corsa. Tra l’altro, e mi riferisco a Piazza Alfieri, dalla mia posizione in tribuna sono riuscito a vedere poco o nulla del Palio. In qualità di Sindaco la cosa mi ha infastidito non poco. Dovessi dare, faccio un esempio, una valutazione sull’operato del mossiere sarei in difficoltà. E aggiungo: se ci sono queste difficoltà nell’assistere all’evento, abbinate alla lungaggine e ai tempi morti con i quali ci siamo trovati a fare conti, mi chiedo se abbia ancora senso perorare la causa di Piazza Alfieri. Serve una maggior concentrazione degli eventi adrenalinici, che tengano lo spettatore incollato al seggiolino. Queste valutazioni, questi ragionamenti che sto esponendo sono elementi che io metto sul tavolo. Non sto esprimendo nessuna opinione personale: vorrei che questo messaggio però arrivasse forte e chiaro e ».

Discorso puri e mezzi archiviato del tutto?

«Ho apprezzato le parole del Ministro Garavaglia, che mi auguro continuo a ricoprire la carica. Ha parlato di un circuito di città legato al Palio che abbiano la possibilità di condividere le stesse problematiche e le leggi che regolano queste feste».

Se, uso il condizionale, dovessimo abbandonare Piazza Alfieri, ha senso costruire una pista analoga da utilizzare per le prove di addestramento?

«Mollare Piazza Alfieri, se dovesse accadere, potrebbe anche non significare l’abbandono della pista a triangolo che fino ad oggi abbiamo utilizzato. Potrebbe essere montata pari pari in Piazza Campo del Palio. Dico questo limitandomi a rispondere alla domanda. C’è un mondo del Palio spezzato, con alcuni che vorrebbero ancora i puri. Ecco, dal confronto potrebbero nascere le soluzioni. Il Sindaco non dice e non decide nulla, però vorrebbe che si arrivasse dal confronto a trovare soluzioni soddisfacenti in grado di risolvere le problematiche esistenti».

Nella foto, il sindaco Rasero mentre concede la licenza di correre al Capitano Gandolfo.

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