«Non si devono fare allarmismi: la Banca è molto solida, ben patrimonializzata, non ci sono rischi». Il sindaco Maurizio Rasero ribadisce che sul tema Banca e Fondazione (che conosce molto bene essendo stato vicepresidente in tutti e due gli enti) non vuole entrare: «Ogni parola può essere strumentalizzata».
In Consiglio comunale però le opposizioni hanno chiesto un parere sulle ultime vicende…
E io ho detto che sono senz’altro disponibile a confrontarmi con tutti, in una sede che decideremo insieme.
Il dibattito è nato dopo l’assemblea convocata dal presidente della Fondazione Livio Negro con sindaci e associazioni del territorio: c’è chi ha letto nelle parole di Negro l’intenzione di dismettere la Banca…
Io ho apprezzato molto la trasparenza del presidente Negro nell’esporre i dati e le evidenze su come è stata gestita sinora la Fondazione. Su non so quante slides, qualcuno ne ha attenzionate due dove si faceva un raffronto sul rendimento degli investimenti della Fondazione CrAsti con quelli di altre realtà. Io non l’ho sentito dire che vuole vendere la Banca, perché non lo ha detto. Mi pare che qualcuno abbia voluto giocarci sopra, allarmando un po’ troppo.
L’ex presidente della Fondazione Mario Sacco ha detto che tutte le decisioni riguardanti la Fondazione sono sempre state condivise con tutte le Istituzioni: conferma?
Già Marco Gabusi ha detto che fintanto è stato presidente della Provincia nessuno gli ha mai chiesto niente. Io, in 7 anni da sindaco, posso dire altrettanto: ad esempio che nel capitale della Banca entrava anche la Fondazione Crt l’ho saputo a cose fatte. Dopo di che non ho problemi a dire che con Mario Sacco abbiamo fatto molte cose insieme, a cominciare da Asti Musei che per me è un ottimo progetto, così come si è collaborato bene sulle grandi manifestazioni, sempre con ottimi risultati.
Si discute anche se la politica debba entrare o meno nella gestione della Fondazione e della Banca: lei cosa ne pensa?
Ho letto che la Cgil, dopo anni in cui i suoi esponenti dicevano fuori la politica dalle banche, dichiara che la politica deve intervenire, deve dire qualche cosa. Anche la minoranza, mi riferisco in particolare ai 5 Stelle, ha spesso tuonato contro. Io ero favorevole al fatto che il sindaco Brignolo fosse all’interno del Consiglio di amministrazione, così come Galvagno. Nessuno più che un sindaco rappresenta il territorio e può portare delle istanze. Il che non vuol dire che io sia favorevole alla politica nella Banca, ma che è un ragionamento su cui si può discutere.
Veramente la Cgil ha detto che siccome il sindaco ha di fatto nominato i vertici della Fondazione, adesso non può nascondersi dietro al dito dell’autonomia della Fondazione…
E infatti sono disponibile al confronto.
Quindi conferma che convocherà una riunione con i consiglieri comunali?
Se con tutti o solo con i capigruppo non lo so, lo decideremo insieme, comunque sì, lo faremo.