Ad Asti è esploso un nuovo “caso” politico e ancora una volta si ricollega a una nomina fatta dal sindaco Maurizio Rasero in un CDA, quello della Fondazione Asti Musei, per identificare il rappresentante del Comune nonché sua persona di fiducia. Tutto in regola, se non fosse che proprio ad Asti Musei il Comune ha delegato la gestione della maggior parte dei musei di sua proprietà e che le scelte operate nel CDA ricadono direttamente sulle strategie che l’Ente comunale deve adottare per sostenere gli obiettivi della Fondazione di cui è parte strategica. Insomma, un posto importante nell’ottica di una città che vuole sempre più puntare sul turismo come traino dell’economia.
Ma, a quanto sembra, non è un posto così ambito quello di membro del Consiglio di Amministrazione di Asti Musei (carica del tutto gratuita) dal momento che al bando per l’acquisizione dei curricula, pubblicato dal sindaco Rasero l’11 ottobre scorso sull’Albo Pretorio e sul sito del Comune di Asti (con scadenza il 17 ottobre), ha partecipato una sola persona: l’ex assessore comunale Gianfranco Imerito (nella foto). Assessore che ha fatto parte della prima giunta Rasero e medico di professione.
Che Imerito fosse in predicato di andare nella Fondazione Asti Musei era noto da tempo e perfino il sindaco aveva lasciato intendere che avrebbe voluto per il suo ex assessore un ruolo che ne valorizzasse le capacità dimostrate nel corso del primo quinquennio di amministrazione. Quello che invece sta mettendo in fibrillazione la minoranza consiliare è che proprio lei non ha saputo portare all’attenzione del sindaco un’alternativa, un nome, un curriculum che avrebbe potuto ricoprire quel ruolo al posto di Imerito. O almeno metterlo in difficoltà nella scelta. Nulla.
«Sono molto felice dell’opportunità che mi ha dato il sindaco accordandomi la sua fiducia – commenta Imerito – Ho conosciuto l’ambiente della Fondazione dall’altra parte, in qualità di assessore, quindi entro in Asti Musei con grande umiltà, per capire le logiche e il modo in cui funziona. Non nascondo che sono un grande frequentatore di musei nella vita privata, ma anche dopo 18 anni di politica attiva vedo questo incarico come un importate riconoscimento».
«Gianfranco Imerito ha visto nascere Asti Musei e ha le carte in regola per rappresentare il Comune in quel contesto – aggiunge il sindaco Rasero – Sul resto confermo che avevo avvisato i capigruppo che dovevo procedere con la nomina, ma l’unico curriculum arrivato è stato quello di Imerito. Quindi non ci sono stati dubbi a riguardo».
Il caso della nomina nel CdA avviene dopo una campagna elettorale nella quale, proprio tra i suoi oppositori, c’è chi ha contestato al sindaco Rasero di “lottizzare” i posti di potere e di non valorizzare le professionalità che ci sono ad Asti. Ma nessun gruppo consiliare di minoranza ha presentato curricula alternativi per la recente nomina fatta da Rasero che martedì 11 ottobre aveva anche informato i capigruppo consiliari del bando invitandoli a far presente eventuali nomi da prendere in considerazione.
Chiedendo ai diretti interessati il perché di questa mancanza, che ha permesso a Rasero di nominare il suo ex assessore in quanto unico papabile, c’è chi ha risposto che non ne sapeva nulla, chi ha contestato a Rasero di non aver pubblicizzato il bando, ma c’è anche chi ha fatto mea culpa, riconoscendo un errore strategico.
«Da un lato è stato detto che il sindaco si dimetteva e che avrebbe raccolto dei curricula, – replica il consigliere Mario Malandrone (Ambiente Asti) – ma dall’altro lato la finestra per presentarli è sempre corta e mi sarebbe piaciuto che un ragazzo, magari con le competenze adeguate, o un insegnante in possesso delle qualifiche necessarie avesse saputo del bando. È vero che Rasero può nominare chi vuole, anche l’ex assessore Imerito che prima ha permesso ad AstiMusei di assorbire i musei di Asti e adesso ne diventa lui stesso parte. Resta il fatto che come minoranza siamo stati inadempienti».
Roberto Vercelli, consigliere comunale del PD, conferma che il sindaco aveva informato del bando durante la conferenza dei capigruppo dell’11 ottobre: «Ad una successiva riunione del PD l’abbiamo detto a un po’ di persone, invitandole a presentare la candidatura, ma evidentemente non l’hanno fatto. Poi, che Rasero avesse intenzione di nominare Imerito non era un segreto e magari c’è chi non ha presentato il curriculum per non farsi prendere in giro».