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Rasero dalla piscina
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La querelle

Rasero replica dalla piscina sul crollo e “colpisce di testa” una delle quadrotte: «Non può fare male»

Dopo il parziale crollo di ieri mattina. Ma il consigliere Malandrone risponde: «Poteva colpire con la testa anche le intelaiature e i tondini»

Ad Asti, dopo il parziale crollo del controsoffitto della piscina comunale di via Gerbi e le numerose accuse indirizzate all’amministrazione comunale da parte dei consiglieri di minoranza in merito a presunti mancati controlli sullo stato di conservazione del controsoffitto, era facile prevedere che il sindaco, Maurizio Rasero, non avrebbe incassato i colpi in silenzio, ma avrebbe ribattuto con una diretta Facebook. Così è avvenuto.

Questa mattina Rasero, in diretta dal luogo del crollo, ha voluto svelare la «verità sulla piscina» ricordando che la porzione di controsoffitto caduta era stata eseguita durante i lavori effettuati negli anni 2014/2015  e finanziati dal Pisu. «Il distacco di circa una ventina di quadrotte, con un lato da 60 cm, dai primi accertamenti risulta essere stato probabilmente causato dal cedimento delle pendinature poste in opera e, in particolare, di un elemento delle stesse realizzato con materiale non idoneo e non conforme a quanto previsto dai progettisti nel progetto esecutivo approvato ed appaltato» ha raccontato Rasero.

Ma il sindaco è andato oltre e, ricordando che nessuno è rimasto ferito dal crollo, ha sottolineato che gli elementi caduti «sono per loro natura leggeri e che anche in caso di urto con persone presenti non avrebbero potuto causare danni alle stesse». Per essere ancora più convincente ha colpito con la testa, più volte, una delle quadrotte precipitate a terra.

Dalle verifiche tecniche effettuate ieri è emerso che gli elementi che hanno creato il cedimento, le pendinature, si sarebbero deteriorati sull’intera superficie del controsoffitto, oltre 1.000 mq.  «Nella giornata di ieri l’ufficio tecnico comunale ha proceduto a mettere immediatamente in mora la ditta appaltatrice che ha eseguito i lavori – aggiunge Rasero – e i tecnici che si sono occupati della direzione lavori e del collaudo del controsoffitto stesso. A fronte di alcune dichiarazione comparse su quotidiani e social relative all’accaduto, occorre precisare che già negli anni 2019/2020 la ditta appaltatrice era stata messa in mora ed era intervenuta per risolvere i problemi relativi alle perdite della vasca principale».

La piscina è quindi inagibile e non si conoscono le tempistiche per la sua riapertura che potrà avvenire solo dopo la rimozione delle quadrotte del controsoffitto e della lana posta superiormente allo stesso, la sostituzione integrale dei pendini e, ma è ancora da decidere, la sostituzione, in tutto o in parte, della struttura portante delle quadrotte.

Il consigliere Malandrone: «Le intelaiature di metallo e i tondini possono essere colpiti con la testa?»

La diretta Facebook di Rasero ha però scatenato una pronta risposta del consigliere comunale di Ambiente Asti, Mario Malandrone. Sia nel merito di quanto detto dal sindaco sulla questione dei controlli, sia per quanto ha fatto colpendo con la testa, più volte, una quadrotta del controsoffitto.

«Le intelaiature di metallo e i tondini erano colpibili di testa? Rasero poteva sperimentare anche quelle, o no? – commenta Malandrone – Poteva testarle, visto che le quadrotte non stanno su sostenute dall’aria e visto che erano a portata di mano. Abbiamo capito a cosa serve la testa del sindaco: a gestire la città, a controllare la sicurezza? No, a colpire le quadrotte».

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