È con una diretta straordinaria su Facebook del sindaco di Asti Maurizio Rasero che, poco fa, gli astigiani hanno avuto la conferma di ciò che molti sospettavano da giorni. «I numeri al pronto soccorso dell’ospedale di Asti stanno iniziando nuovamente a crescere e si è probabilmente all’inizio di una terza ondata» ha detto il sindaco rivolgendosi ai suoi concittadini. Una brutta notizia che non riguarda solo il Piemonte, pur con dati non omogenei, ma diverse regioni d’Italia dove la crescita dei contagi sta portando molte province a superare i parametri che distinguono le zone arancioni da quelle rosse.
Da lunedì la DAD nel distretto di Nizza Monferrato
Rasero ha subito voluto far chiarezza sulle novità che riguardano la scuola. Come disposto dal presidente del Piemonte, Alberto Cirio, nel distretto di Nizza, da lunedì, scatterà la DAD anche per le scuole materne, elementari e prime medie. Ad eccezione degli asili nido (0-3 anni) chiuderanno tutte le scuole a Bruno, Bubbio, Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castel Boglione, Castel Rocchero, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Cessole, Coazzolo, Cortiglione, Costigliole, Fontanile, Incisa, Loazzolo, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Monastero Bormida, Montabone, Montaldo Scarampi, Montegrosso, Nizza Monferrato, Olmo Gentile, Quaranti, Roccaverano, Rocchetta Palafea, San Marzano Oliveto, Serole, Sessame, Vaglio Serra, Vesime, Vigliano, Vinchio.
Per ora nulla cambia sulla città di Asti che lunedì vedrà in presenza gli studenti delle materne, delle elementari e della prima media, anche se il propagarsi della variante inglese, ormai presente in più del 50% dei casi positivi, sembra non lasciare intendere nulla di buono per la prossima settimana. Infatti lo stesso Rasero ha già fatto capire che, continuando così, entro qualche giorno ci sarà il rischio di finire in zona rossa, come già successo per altri comuni piemontesi, con le conseguenze del caso e le inevitabili chiusure di scuole e attività commerciali.
«Pugno di ferro contro chi trasgredisce le regole»
Ma il sindaco di Asti ha mosso durissime critiche contro gli astigiani che continuano, nonostante sia passato un anno dall’inizio dell’emergenza, a infischiarsene delle regole esponendo se stessi e gli altri ad un possibile contagio. «Sono passato da piazzetta Italia e in piazzetta Milena – ha raccontato Rasero – e ho trovato tanti giovani che erano tranquillamente con la mascherina abbassata. Domani in tarda mattinata, in Prefettura, ci sarà un Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico e chiederò che ci sia il pugno di ferro, una linea dura contro coloro che trasgrediscono: non è più tollerabile in questo momento perché non siamo più in una situazione gialla, non siamo più alla situazione di quest’estate dove tutto sembrava risolto; siamo di nuovo all’inizio di giornate difficili e quindi c’è bisogno della collaborazione di tutti. La collaborazione si chiede con le buone maniere, con gentilezza, immaginando che tutti vogliano contribuire al bene comune; ma nel momento in cui con le buone maniere questo non dovesse succedere prenderemo i provvedimenti nei confronti delle persone ed eventualmente anche di attività che sono causa di assembramenti o di problematiche».
Rasero, richiamando i mesi bui già passati, è tornato a chiedere agli astigiani di uscire il meno possibile e annunciato che presto ci sarà un giro di vite sulla possibilità di andare a fare la spesa: «Sarà autorizzato solo un membro per ogni famiglia».
«Purtroppo fino a che non ci sarà una vaccinazione di massa e che non ci sarà l’immunità di gregge non ne verremo fuori – ha continuato il sindaco – Dobbiamo cercare di resistere e di vivere normalmente, ma di avere dei comportamenti che siano virtuosi. Non dico che uno debba stare chiuso in casa sempre, ma non immagino che, uscendo, questo rimanga senza mascherina vicino ad altre persone. Siamo una comunità: o ci aiutiamo insieme a venire fuori da questa disgrazia o altrimenti non se ne esce più».
Una risposta
Più controlli? Con quali mezzi?incrementate l’organico di pubblica sicurezza?