Quelli che fino ad una decina di anni fa erano dei punti nevralgici intorno ai quali girava mezza città, oggi sono solo dei grandi contenitori vuoti in cerca di investimenti ma anche, e soprattutto, di idee. Parliamo dei tre ex immobili dellAsl che, dopo lapertura del nuovo ospedale Cardinal Massaja, sono irrimediabilmente caduti in disuso: il vecchio ospedale di via Botallo, lex mutua di via Orfanotrofio e lex maternità di via Duca dAosta…
Quelli che fino ad una decina di anni fa erano dei punti nevralgici intorno ai quali girava mezza città, oggi sono solo dei grandi contenitori vuoti in cerca di investimenti ma anche, e soprattutto, di idee. Parliamo dei tre ex immobili dellAsl che, dopo lapertura del nuovo ospedale Cardinal Massaja, sono irrimediabilmente caduti in disuso: il vecchio ospedale di via Botallo, lex mutua di via Orfanotrofio e lex maternità di via Duca dAosta.
Per due volte lAsl ha bandito unasta per venderli al miglior offerente, ma in entrambi i casi di acquirenti non se ne sono visti, neppure dopo il ribasso dasta che ha registrato uno sconto di oltre 8 milioni di euro. Alla seconda asta andata deserta, tutti si aspettavano lo spacchettamento del lotto in tre singole offerte, ritenendo che fosse più facile trovare acquirenti interessati allacquisto separato degli ex immobili, ma il nuovo assessore regionale, al quale il direttore dellAsl, Galante, deve riferirsi per ogni decisione, non è daccordo.
Così i tre giganti dormienti tornano sul mercato in un unico blocco. Ma questa volta non andranno più allasta. E stato infatti pubblicato sul portale dellAsl di Asti lavviso di procedura negoziata delle tre unità immobiliari. Primo atto della trattativa è la manifestazione di interesse dei soggetti che mirano allacquisto del lotto. Cè tempo fino a mezzogiorno del 14 novembre per farsi avanti e per farsi iscrivere nellelenco che verrà redatto dallAsl. Scaduto il termine, lAsl inviterà singolarmente tutti i richiedenti a formulare unofferta per lacquisto degli immobili secondo modalità che verranno successivamente comunicate dallente. Attualmente, la stima del perito fissa in poco meno di 24 milioni di euro il valore complessivo dei tre immobili che insieme totalizzano 144 mila metri cubi di volumetria.
Lavviso arriva negli stessi giorni in cui un pool di giovani progettisti coordinati dallarchitetto Ferrante Marengo e da Luciano Bosia hanno presentato un articolato progetto di recupero dellex ospedale di via Botallo. Unarea importante e vasta, nel cuore della città, dove potrebbero trovare posto non solo uffici direzionali ma anche botteghe di quartiere, spazi commerciali, un ostello, un albergo, bar ristorante, un asilo , studi professionali, una sala conferenze capiente e unarea da destinare al co-housing, ovvero alloggi di piccole metrature in cui possono abitare piccoli nuclei famigliari che possano usufruire di servizi in comune.
Un progetto con una stima di realizzazione intorno ai 40 milioni di euro in cerca di finanziatori. Perchè, nonostante il periodo di crisi nera, il problema principale che si incontra nel dare nuova vita a questi grandi contenitori potrebbe essere proprio una mancanza di idee e di prospettive a lungo periodo più che di reperimento del denaro necessario ad acquistare e ristrutturare le strutture. Per almeno uno di essi le idee sono pronte e dettagliate. Per gli altri due ancora nulla allorizzonte.
Daniela Peira