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Restrizioni Covid-19: i dipendenti in viaggio devono avere un documento che comprovi il rapporto di lavoro

La Prefettura di Asti analizza e specifica alcuni passaggi del DPCM contro il Coronavirus

La Prefettura di Asti analizza e specifica alcuni passaggi del DPCM contro il Coronavirus

Questa mattina in Prefettura si è svolta una prima riunione per chiarire alcuni passaggi del nuovo Decreto che da oggi e fino al 3 aprile stringe le misure di quarantena e di contenimento del Coronavirus per 16 milioni di italiani, compresi gli astigiani.

All’incontro, presieduto dal Prefetto Alfonso Terribile, hanno partecipato il presidente della Provincia Paolo Lanfranco, il sindaco di Asti Maurizio Rasero, i rappresentanti delle amministrazioni comunali individuate come sedi dei Centri Operativi Misti di Bubbio, Canelli, Castell’Alfero, Castello d’Annone, Castelnuovo Don Bosco, Isola, Moncalvo, Montechiaro, Nizza Monferrato, San Damiano, Villafranca, Villanova, i vertici delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, nonché esponenti dell’A.S.L., della Società Autostrade, del Comitato C.R.I. e del 118.

I dipendenti che si muovono per lavoro dovranno avere una attestazione che comprovi il rapporto lavorativo

Per quanto riguarda le deroghe ai divieti di movimento tra le province e sui territori, motivate da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero da motivi di salute, la riunione in Prefettura ha condiviso che nella nozione di “comprovate esigenze lavorative” rientri il trasporto delle merci, al fine di consentire alle aziende si proseguire l’attività; per quanto attiene agli spostamenti dei lavoratori, si è sottolineata la necessità, allo scopo di agevolare i controlli, che i datori di lavoro forniscano ai dipendenti una attestazione o un documento (tessera o simili) che comprovi il rapporto di lavoro, mentre i liberi professionisti e gli artigiani dovranno avere al seguito idonea documentazione.

Paesi: per i generi di prima necessità ci si può spostare nel centro più vicino

Si è accertato che nell’ambito della “effettiva necessità” rientri quella, per gli abitanti di centri ove non vi sono negozi, di recarsi nel centro più vicino per provvedere agli acquisti necessari per la vita quotidiana. Nei “motivi di salute” che autorizzano il movimenti sono ricomprese le cure ospedaliere, ambulatoriali, l’approvvigionamento di farmaci e simili.

Confermata la chiusura di bar e ristoranti dopo le 18

“É stato, quindi, ribadito – fanno sapere dalla Prefettura – che le attività di ristorazione e bar sono consentite solo dalle ore 6.00 alle 18.00, e comunque con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni necessarie per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora, invece, per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al Covid-19

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