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Rete romanica, la chiesa di San Lorenzo di Montiglio tra le più visitate

Patrimonio da valorizzare in collaborazione con l’amministrazione comunale
La pieve di San Lorenzo (foto) si conferma una delle chiese più visitate del circuito “Rete romanica di collina”, promosso dall’associazione InCollina, in collaborazione con le amministrazioni comunali, allo scopo di valorizzare il patrimonio delle chiese romaniche del territorio compreso tra il Po e il Monferrato e aventi come epicentro la famosa canonica di Santa Maria di Vezzolano ad Albugnano, eccezionalmente aperte al pubblico la prima domenica di ogni mese, da aprile a ottobre. L’ultima apertura ha fatto registrare alla pieve di San Lorenzo 26 presenze.

Ma grazie all’impegno e disponibilità di Francesco Ciravegna, presidente dell’associazione Il Trabucco, le visite guidate sono sempre possibili, ovviamente previo appuntamento; nei giorni scorsi è stata la volta di un gruppo di 16 persone accompagnate dell’arch. Sara Inzerra, già dirigente della Sovrintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte, che aveva seguito numerosi importanti interventi di restauro nell’Astigiano.

San Lorenzo è inoltre una delle 22 chiese aderenti al progetto “Chiese a porte aperte” ideato dalla Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e dalla Fondazione CRT. Si tratta di un progetto sperimentale per aprire e visitare autonomamente i beni culturali ecclesiastici con l’ausilio delle nuove tecnologie. L’app “Chiese a porte aperte” gestisce molteplici operazioni dalla prenotazione della visita all’apertura automatizzata della porta. Una volta effettuato l’accesso tramite QR si viene guidati alla scoperta del bene al suo interno attraverso un’installazione multimediale costituita da una narrazione storico – artistico – devozionale.

La chiesa sorge isolata accanto al cimitero, nel luogo in cui vi era un antico borgo: fra XIII e XIV secolo la popolazione decise progressivamente di spostarsi, per riceverne protezione all’interno delle fortificazioni del castello. Costruita attorno alla metà del XII secolo, è caratterizzata dal bicromatismo delle strutture murarie (dato dall’accostamento dei mattoni con i blocchi di pietra arenaria, la presenza di capitelli in pietra scolpita, e l’impiego di una notevole varietà di elementi decorativi. Cessate le sue funzioni di plebania, la chiesa dopo il XIII-XIV secolo assunse le funzioni di cappella cimiteriale; subì nel tempo molte modifiche che non hanno tuttavia compromesso la sua impronta romanica.

Di grande interesse sono i capitelli, tutti diversi tra loro, che sormontano le semicolonne ed i pilastri formando nel loro insieme una gamma di motivi tipici dell’iconografia medievale, spesso di non facile lettura. Numerosi reperti raccolti all’esterno che testimoniano la storia e le vicende architettoniche della pieve sono stati classificati ed esposti all’interno della chiesa; tra essi spicca la figura di un telamone che doveva essere inserito nell’antica facciata.

Nel territorio di Montiglio, oltre alla pieve di San Lorenzo, aderisce al circuito di InCollina ed è visitabile la prima domenica di ogni mese, anche la chiesa romanica dei Santi Sebastiano e Fabiano nel cimitero di Scandeluzza, caratterizzata da una pregevole abside semicircolare.

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