Un piccolo passo avanti, dopo l’articolo pubblicato sul nostro giornale la settimana scorsa, è stato fatto.
Nel giro di qualche giorno dall’uscita della notizia, le Ferrovie hanno provveduto a rattoppare le buche nella strada che, in frazione Revignano, costeggia i binari con imbocco prima del ponte che conduce alla stazione.
Su quel tratto di strada che conduce ad una centrale elettrica a servizio della stazione (e pertanto spesso percorsa da grossi mezzi della ferrovia), si affacciano diverse case private che da anni battagliano per i lavori necessari al fondo ormai rovinato, disastrato e con avallamenti e buche pericolose per l’incolumità dei residenti (e delle loro auto).
Ma quella, fino alla scorsa settimana, era la “strada di nessuno” perché, seppur costruita da Ferrovie Italiane, è presente nel piano regolatore come strada pubblica.
Ne è nata una diatriba che un architetto che abita in zona, Debora Burgio, ha provato a dipanare dopo l’incidente in bici del figlio caduto proprio a causa di una delle buche più profonde fuori dal cancello di casa. E’ stata “arbitro” di un rimpallo fra Ferrovie e Comune di Asti.
Le prime, pur ammettendone la realizzazione, hanno sempre sostenuto che la manutenzione, alla luce di una legge del 1865, doveva essere a carico del Comune per via della sua veste giuridica di pubblica via.
Il Comune di Asti, dal suo canto, si è rifiutato di eseguire lavori di manutenzione in quanto non risulta di sua proprietà, neppure dopo un’accurata ricerca negli archivi che non hanno restituito alcun passaggio nè comodato.
“Nè mia, nè tua” e i residenti hanno alzato forte la loro voce per farsela riparare. Ferrovie ha mandato alcuni operai a chiudere le buche più profonde mettendo in sicurezza minima il fondo stradale. Moderatamente soddisfatti i residenti che temono un ulteriore distacco dell’asfalto alla prima pioggia o alla prima neve. Ma è un passo avanti.