Adesso è il consigliere di minoranza Beppe Rovera (Ambiente Asti) a riaprire la querelle con un’interpellanza frutto anche delle sollecitazioni di soggetti non direttamente legati alle associazioni ambientaliste
Con il cambio dell’amministrazione si torna a discutere del futuro della pista di Motocross di Valmanera, chiusa da tempo a seguito della sentenza del TAR che, dando ragione ad un ricorso del WWF, ne aveva disposto il fermo. Ma tra gli appassionati di motocross, che da sempre considerano la pista di Asti un fiore all’occhiello del settore e un richiamo internazionale per gli sportivi, con relativo indotto, la partita non si è mai chiusa e l’arrivo del nuovo sindaco Maurizio Rasero ha dato loro la speranza di vedere riaperto il circuito. Il sindaco è stato chiaro annunciando di voler fare tutto ciò che è in suo potere, nel rispetto delle leggi, per riaprire il circuito di Valmanera sebbene si trovi a ridosso del SIC e dell’Oasi ambientale di Villa Paolina.
Gli annunci del sindaco hanno messo in allerta gli ambientalisti, sebbene nulla sia stato già deciso in merito. Adesso è il consigliere di minoranza Beppe Rovera (Ambiente Asti) a riaprire la querelle con un’interpellanza frutto anche delle sollecitazioni di soggetti non direttamente legati alle associazioni ambientaliste.
Nell’interpellanza Rovera ricorda che «i vari tentativi di messa in regola dell’impianto hanno prodotto sistematicamente incompatibilità con gli strumenti urbanistici e le leggi comprese nel Piano paesaggistico regionale, oltre che con le disposizioni comunitarie europee in tema di tutela della biodiversità». Non solo. Il consigliere chiede che la discussione sul motocross sia partecipata, allargata anche alla voce del no. «Non siamo a conoscenza di alcuna procedura partecipativa che individui come stakeholder anche chi fruisce di quell’area per benessere personale, – spiega Rovera – per passione naturalistica e nemmeno le associazioni votate alla tutela e promozione dell’ambiente e del paesaggio, tra cui l’Oasi stessa del WWF, avviata prima dei pronunciamenti pubblici del sindaco».
Il consigliere ricorda inoltre che esiste un’ampia documentazione sul caso (pronunciamento del TAR, ordinanza di demolizione da parte del settore urbanistico del Comune di fabbricati abusivi, risultanze della Conferenza dei servizi del 22 aprile 2015, incompatibilità del campo con il SIC e altro) e anche per questo motivo chiede al sindaco Rasero «quali iniziative sono state o saranno intraprese per una consultazione allargata anche ai soggetti impegnati nella tutela del patrimonio paesaggistico, naturalistico e ambientale di Valmanera; quali azioni intende intraprendere per valorizzare quelle proposte già emerse in Consiglio; con quale modalità e strumenti si intenda bypassare atti che dimostrano la palese illegalità della struttura in questione e se di tali atti si abbia cognizione e rispetto; quale sia il parere attuale dei dirigenti del Comune coinvolti: ambiente, urbanistica e lavori pubblici».
Riccardo Santagati