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Attualità

Ricercatrice canellese scopre il comportamento dei “micro-tumori”

Importante ricerca pubblicata da Marina Vietri e dal suo team di lavoro all’Istituto di Ricerca contro il cancro di Oslo

Già premiata dal Re di Norvegia

Era stata premiata dal Re di Norvegia nel 2016 per la miglior tesi di dottorato in medicina. Adesso, le ricerche condotte dal gruppo di studio di cui fa parte, sono state pubblicate sulla prestigiosa rivista Nature Cell Biology, sorta di “bibbia” mondiale nel campo della ricerca molecolare.

Biologa di Canelli all’Istituto per la ricerca sul cancro di Oslo

Marina Vietri, 36 anni, canellese, è biologa e ricercatrice all’Istituto per la ricerca sul cancro di Oslo. Nel 2019 è stata tra i protagonisti de “I Talenti”, il format che Canelli dedica ogni anno ai suoi “figli” che si sono distinti nel mondo della ricerca, nelle professioni, le arti e la cultura. Guida una delle due équipe che, dal 2015, studiano il meccanismo grazie al quale la membrana nucleare, l’involucro che protegge il nucleo delle nostre cellule dov’è custodita la “memoria” del Dna, viene riparata in caso di rotture.

Lo studio ha riguardato i micronuclei

Già di per sé la scoperta aveva fatto il giro del mondo, approdando su Nature appassionando la comunità scientifica. «Lavorando su questo progetto ci siamo però accorti di un fenomeno molto particolare e in un certo modo sorprendente – spiega Marina Vietri -. Questo complesso molecolare, chiamato in gergo ESCR, sembrava comportarsi in modo anomalo in alcune strutture tipiche delle cellule tumorali, chiamate micronuclei».

Una “rottura” che favorisce lo sviluppo di tumori

Far emergere l’anomalia era stata di per sé sorprendente e nuova. Ma il team della ricercatrice canellese non si è fermato, approfondendo le analisi sul fenomeno. Ancora Vietri. «La loro membrana spesso si rompe, ma non viene mai riparata ed il cromosoma contenuto nel micronucleo viene danneggiato così da frammentarsi anche in centinaia di pezzettini. Questi pezzi possono assemblarsi fra di loro in modo casuale o andare a riassemblare con gli altri cromosomi del nucleo generando molte mutazioni. Questo processo viene chiamato cromotripsi ed è ritenuto responsabile dello sviluppo incontrollato di alcuni tipi di tumore».

La scoperta del team di Marina Vietri

Processo che non era stata sino ad ora spiegato. Ci hanno pensato i ricercatori coordinati dalla scienziata di Canelli. Racconta. «Con il nostro lavoro abbiamo svelato che fra i responsabili di questa catastrofe micronucleare c’è proprio il nostro complesso molecolare ESCRT. Infatti mostriamo che questo invece di ricucire l’involucro rotto del micronucleo si accumula in modo anomalo. Purtroppo questo a vantaggio del tumore».

Punto di partenza per la cura di alcune neoplasie

Scoperta che può avere importanti risvolti nella cura di alcune neoplasie, come svela Marina Vietri. «Si stanno testando terapie contro alcuni tumori che prevedono proprio l’induzione di micronuclei e la loro catastrofe. Questo viene fatto in tumori che sono invisibili al nostro sistema immunitario e serve proprio a risvegliare la risposta immunitaria contro le cellule cancerogene. Come avviene spesso in biologia, non sarebbe sorprendente scoprire ad esempio che le nostre cellule sane sfruttino questo “difetto” per il proprio bene. Capire a fondo i meccanismi molecolari alla base di questi eventi è fondamentale per la nostra battaglia contro il cancro e lo sviluppo di nuove terapie».

 

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