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Incontro Cia Consorzio dell'Asti
Attualità

Riconoscibilità, qualità, promozione e comunicazione i temi sul tavolo nell’incontro tra Cia e Consorzio dell’Asti

Un’occasione per testimoniare quanto la Cia consideri strategico il comparto dell’Asti per l’economia di territorio e per avviare un dialogo aperto e costruttivo sul futuro della denominazione

La Cia incontra il Consorzio dell’Asti

Riconoscibilità del territorio, qualità, promozione e comunicazione. Sono questi i concetti emersi nell’incontro tra la Cia di Asti e Giacomo Pondini, nuovo direttore del Consorzio dell’Asti e del Moscato D’Asti Docg. Il presidente Alessandro Durando, il direttore Marco Pippione e il componente della giunta provinciale Ivano Andreos hanno approfondito con il manager, forte delle esperienze al Consorzio del Brunello, i temi sul tavolo a poco più di un mese dalla vendemmia.

Un comparto strategico

«Un’occasione per testimoniare quanto la Cia consideri strategico il comparto dell’Asti per l’economia di territorio e per avviare un dialogo aperto e costruttivo sul futuro della denominazione – spiega il presidente dell’associazione – Per la nostra organizzazione valorizzare l’Asti e il Moscato d’Asti Docg significa ricominciare dalla terra, dalle radici».

Una forte sintonia

Un confronto dal quale è emersa una «forte sintonia» con la posizione del direttore del Consorzio. Secondo Giacomo Pondini la strategia di comunicazione della denominazione «non può far altro che passare da una maggiore riconoscibilità del territorio e della base produttiva che se prende cura». Per Alessandro Durando «colline patrimonio dell’Unesco, gli uomini e le donne che le custodiscono e le lavorano, le loro storie di quest’area pregiata del Piemonte, questi sono i valori che dobbiamo comunicare, con fierezza, nel mondo».

Qualità, pilastro del rilancio

Altro tema caro a entrambe gli interlocutori è la qualità, pilastro di una strategia di rilancio riconosciuta e monetizzata al vignaiolo ma anche riconoscibile per il consumatore. «Bisogna risolvere il problema dei superi, cercando un equilibrio tra le aspettative della parte agricola e le esigenze dell’industria, che non va demonizzata – ha aggiunto Marco Pippione – Il contesto storico e l’andamento del mercato ci obbligano a diventare compartecipi di strategie, dobbiamo ragionare come partner e non come avversari l’uno degli altri».

Asti tra i comuni del Moscato?

C’è stato spazio anche per affrontare l’annosa e spinosa questione dell’inserimento del Comune di Asti tra le zone di produzione della Docg. «La partita è stata giocata male – ha commentato Durando – Se si fosse discussa la proposta fin dall’inizio, con la base produttiva il risultato poteva essere diverso. Ora è difficile che si possa tornare indietro».
Giovanni Vassallo

 

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