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Rifiuti: Roma chiama, Asti risponde
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Rifiuti: Roma chiama, Asti risponde

Il territorio astigiano tende la mano alla capitale amministrata dal sindaco del M5S, offrendo collaborazione per superare il problema rifiuti

Mentre i giornali stanno dando notizia delle porte chiuse trovate dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, che richiede di poter esportare i rifiuti che stanno sommergendo la capitale creando anche un rischio sanitario, il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, ha scritto al primo cittadino spiegando che gli impianti di Gaia, la società che tratta i rifiuti nel nostro territorio, possono essere utilizzati per questo scopo.

“Abbiamo aiutato Napoli e Genova a uscire dall’emergenza e potremmo tranquillamente dare una mano anche a Roma” commenta il sindaco di Asti, che dichiara di aver già sentito, prima di contattare Roma, il presidente di Gaia Gigi Visconti il quale ha confermato la disponibilità dell’azienda.

Non rileva il fatto che l’amministrazione di Asti sia a guida PD e a Roma governino i Cinque Stelle: “A noi interessa aiutare i romani, non importa il colore politico di chi amministra; dobbiamo imparare a distinguere le istituzioni, che dobbiamo sempre rispettare e con cui dobbiamo sempre collaborare, dalle persone che le guidano con cui possiamo anche non essere d’accordo” aggiunge Brignolo.

“Trattare rifiuti che vengono da fuori ci frutta parecchio guadagno che potremo usare per ridurre le bollette della tassa rifiuti degli astigiani – spiega il sindaco di Asti – Già lo scorso anno, grazie ai rifiuti di Genova e di altre località, Gaia ha pagato tutti i vecchi debiti e ha prodotto ottocento mila euro di utili che sono stati distribuiti ai comuni”.

“Ad Asti sono arrivati 300 mila che non abbiamo potuto usare per ridurre le bollette, perché abbiamo dovuto usarli per pagare un vecchio debito lasciatoci in eredità dalle amministrazioni precedenti: 650 mila euro per una causa del 1992, per cui nessuno in 24 anni aveva pensato di accantonare i fondi necessari. Se non arriveranno altre tegole dal passato, come i 13 milioni di euro di crediti inesigibili maturati tra il 2004 e il 2013 dei quali abbiamo dovuto farci carico con le nuove bollette, forse sarà la volta buona che riusciremo a calare un po’ la tassa, che quest’anno è scesa ma di importi millimetrici: circa lo 0,7% per le utenze domestiche e circa il 4,3% per commercianti artigiani e professionisti”.

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