Rivoluzione civile – la formazione politica dell'ex magistrato Ingroia – si riunisce in assemblea per organizzare l'attività in vista delle elezioni politiche di fine febbraio. Al centro della discussione il metodo di composizione delle liste, dopo il rifiuto a un sistema di costituzione dall'alto. Sei in tutto i nomi scelti per le candidature a camera e senato
La nuova formazione politica creata da Antonio Ingroia sta raccogliendo consensi anche ad Asti, dove si sono ritrovati nellex sala consiliare del Municipio gli esponenti di alcuni dei partiti che Rivoluzione civile mette insieme a livello nazionale. Obiettivo dellassemblea, cui hanno preso parte militanti di Rifondazione comunista e di Italia dei Valori, oltre ad alcuni di altre associazioni, era quello di stabilire sia i criteri organizzativi della raccolta firme (che deve partire immediatamente, essendo i tempi molto stretti), sia di definire i nomi dei candidati da proporre agli elettori per il la Camera dei Deputati e per il Senato. Per la raccolta firme, per la quale serviranno unottantina di adesioni per il Senato e circa duecento per la Camera, è stato costituito un coordinamento formato da Stefano Bego, Sergio Iovacchini, Pinuccia Arri, Davide Bella, Nicolò Ollino, Giovanni Pensabene, Massimo Di Antoni, Maria Teresa Gandolfo, Antonio Plenteda, Gerry Basso, Gianluca Savina e Federico Ventura.
La questione che ha fatto più discutere è stata la composizione delle liste, per le quali tutta lassemblea ha espresso un netto rifiuto al sistema di costituirle dallalto: «Nessuno ha detto che avrebbero deciso le segreterie dei partiti e alcuni notabili ha affermato Giovanni Pensabene Se nè già discusso e sembrava automatico che lapparato dovesse fare un passo indietro». Il grosso timore è infatti che i diversi soggetti che a livello nazionale (Rifondazione, IDV, Arancioni, Verdi, movimenti, ecc.) aderiscono a Rivoluzione civile determinino i loro candidati in base ai soliti criteri di spartizione degli incarichi. «Si deve rompere il sistema in cui i movimenti fanno le lotte e i partiti gestiscono il potere» e «I personaggi di vertice non devono decidere da soli: deve proseguire lo spirito partecipativo che ci ha sinora animati» sono state in sostanza le posizioni più condivise.
Lassemblea, dopo aver votato la sovranità delle sue decisioni, ha quindi invitato a stilare un elenco di quattro candidati per la Camera e di due per il Senato fra le diverse disponibilità offerte sia da Rifondazione sia dallIDV: su richiesta di Pensabene, dei candidati emersi dallassemblea si dovrà tener conto a livello regionale, spiegando in caso contrario le decisioni prese allassemblea stessa. Alla proposta di indicazione immediata dei candidati si è mostrato contrario lassessore Alberto Pasta (IDV), non ritenendo fosse il momento opportuno per esprimerli: poco dopo, lo stesso Pasta ha lasciato la sala. Dalle successive votazioni sono emersi i nomi di Roberto Zanna (58 voti), Maria Teresa Gandolfo (45), Mamadou Seck (39) e Alberto Pasta (26) per la Camera, mentre per il Senato sono stati scelti i nomi di Andrea Ghignone e Sergio Iovacchini.
Renato Romagnoli