Niente da fare per la scuola primaria Francesco Baracca che, da lunedì, non ha più visto rientrare in classe gli studenti per un guasto all’impianto di riscaldamento. Il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, aveva firmato un’ordinanza che sospendeva le lezioni nelle giornate di lunedì e martedì, ma ad oggi non è ancora stato possibile riparare il guasto.
Così ha emanato una seconda ordinanza che sospende le lezioni fino a venerdì 1° marzo compreso, quando si spera che il problema al riscaldamento sia definitivamente risolto. La scuola primaria Baracca è solo l’ultima di una serie di plessi scolastici che quest’anno hanno fatto i conti con impianti vecchi o poco funzionanti.
Prima è toccato alla scuola dell’Infanzia XXV Aprile, alle primarie Dante e Gramsci e all’Istituto Alfieri. Il caso dell’ennesima scuola rimasta al freddo ha scatenato le critiche non solo dei genitori dei bambini, ma anche dell’opposizione consiliare che accusa l’amministrazione comunale di essere «una Giunta che ci porta al sottosviluppo».
In particolare dal gruppo Uniti si può i consiglieri Briccarello e Bosia chiedono «chiarezza e trasparenza su appalti, ditte appaltatrici, contratti calore, manutenzioni ordinarie e straordinarie, sostituzione di impianti vetusti, insomma tutti gli aspetti che riguardano il riscaldamento degli immobili e che ogni cittadino vive quotidianamente nel proprio condominio o abitazione senza stare al freddo se non eccezionalmente».
«In una qualsiasi azienda, pubblica o privata che sia, – continuano i consiglieri – simili mal funzionamenti e inefficienze sarebbero motivo di allontanamento di chi è responsabile. Ma il sindaco, come sempre la fa facile, dichiara sconsolato: “si sono rotti i pezzi e mancano i pezzi per sostituirli”. Ribadiamo quanto già sostenuto: un’amministrazione che non sa gestire gli impianti di riscaldamento scolastici non sa gestire l’intera città. Sorge spontaneo un suggerimento: affidate tutti gli impianti ad Asp il cui proprietario (socio di minoranza ndr) Iren di impianti di riscaldamento dovrebbe intendersi».
[nella foto la scuola primaria Baracca]
