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Unione industriale e Polizia Postale
Attualità

Rischi del web, un protocollo a difesa delle aziende

Firmato l’accordo triennale tra l’Unione industriale di Asti e il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta

Protocollo d’intesa

Una piattaforma che consente alle aziende di ricevere dalla Polizia Postale informazioni tempestive sugli attacchi informatici che si verificano in Italia e nel mondo, in modo da cercare di prevenirli. E di poter contare su un canale di comunicazione privilegiato in caso di dubbi o necessità di assistenza. Sono gli obiettivi principali del Protocollo d’intesa firmato martedì in Questura dall’Unione industriale di Asti, che conta circa 200 aziende associate, e dal Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta. Presenti alla firma, tra gli altri, il Questore Alessandra Faranda Cordella, il presidente dell’Unione industriale Andrea Amalberto e il dirigente della Polizia Postale e delle Comunicazioni Fabiola Silvestri.

Il protocollo

Il protocollo rappresenta la seconda tappa del percorso avviato lo scorso marzo con il convegno “Cyber security” che ha visto la partecipazione di relatori di spicco trattare il tema della sicurezza informatica a livello aziendale.
L’accordo, di durata triennale, è finalizzato alla condivisione delle informazioni sugli attacchi informatici diffusi nel mondo per tutelare le aziende, allo scambio di informazioni utili e all’organizzazione di momenti di formazione per gli imprenditori e i loro dipendenti.
«Spiegato con parole semplici – ha sintetizzato il Questore Faranda Cordella – parliamo della creazione di una piattaforma condivisa con cui la Polizia Postale veicola gli “alert” che arrivano dall’Italia e dal mondo. E che rappresenta un canale privilegiato di comunicazione con la Polizia Postale da parte delle imprese in caso di dubbi o necessità di assistenza».
«Per noi – ha commentato Andrea Amalberto – è un aiuto molto importante. Le nostre aziende, infatti, hanno numerosi canali aperti verso il mondo (dalle mail al sito internet, fino alle piattaforme di e-commerce) e sovente si verificano problemi gravi, a partire dai furti di dati sensibili, che spesso nemmeno i nostri consulenti sono in grado di risolvere».

I rischi per le aziende

Una realtà, quella dei crimini informatici, ben tratteggiata da Giuseppe Zuffanti, direttore tecnico principale del Compartimento Polizia Postale Piemonte e Valle d’Aosta. «I crimini che si verificano – ha spiegato – sono numerosi. Tra questi, i virus veicolati tramite documenti allegati alle mail che vanno a criptare tutti i dati presenti sul proprio computer, compresi quelli salvati con il backup, cui segue una richiesta di riscatto affinché siano decriptati.
In forte ascesa, poi i casi di hacker che individuano un’azienda da colpire e reperiscono sul web tutte le informazioni utili per capire come è organizzata. Dopodiché si frappongono tra l’azienda e i suoi clienti o fornitori per operare, ad esempio, un dirottamento di bonifico bancario a loro favore e ai danni dell’ignaro imprenditore».
«Conoscere i rischi – ha sottolineato Fabiola Silvestri – è un fattore importante per ragionare sulla propria capacità di resistere agli attacchi.
Senza dimenticare che, se il danno si verifica, è fondamentale procedere con la denuncia per arrivare all’identificazione dell’autore del reato».

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