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Attualità

Rischio tagli sul Centro Ricerche Enologia
Per salvarlo si attivano le istituzioni

Nell'ambito del piano di risparmi e di razionalizzazioni richiesto dal governo ai diversi ministeri potrebbe ricadere anche la riduzione delle attività del Centro ricerche per l'enologia di

Nell'ambito del piano di risparmi e di razionalizzazioni richiesto dal governo ai diversi ministeri potrebbe ricadere anche la riduzione delle attività del Centro ricerche per l'enologia di Asti. Del problema si è discusso in Comune, nel corso di una riunione convocata dal sindaco Fabrizio Brignolo e dall'assessore all'Agricoltura Andrea Cerrato, insieme alla direttrice dell'Istituto Enologico, Emilia Garcia Moruno, e con i rappresentanti della Camera di Commercio, delle associazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura, Associazione Viticoltori di Asti), dell'Unione Industriale e del Polo Universitario Astiss. Il problema del ridimensionamento è legato alla volontà del Governo di ridurre dagli attuali 45 a 20 i centri di ricerca CRA esistenti oggi in Italia e facenti capo al Ministero per le Politiche agricole e forestali.

In Italia i Centri di ricerca che operano in campo enologico e vitivinicolo sono cinque, fra i quali il Centro astigiano è il più antico e ricco di gloria, ma non il più importante, avendo già perso qualche anno fa le competenze in materia di viticoltura a favore del centro di Conegliano Veneto. Nel corso della riunione, attraverso valutazioni diverse sul rapporto tra ente e territorio, è emersa la volontà dei presenti di avviare un'azione comune, per approfondire i termini reali del problema e avviare un'azione di sensibilizzazione di tutti i soggetti operanti nella filiera del vino. L'obiettivo è il rilancio del Centro di ricerche, facendone un punto di riferimento della futura ricerca enologica italiana, proprio in conseguenza della nuova situazione che emergerà dalla razionalizzazione.

La dott.ssa Emilia Moruno Garcia ha sottolineato che il Centro Enologico di Asti «è un centro multidisciplinare, in cui si utilizzano strumenti diversi per l'analisi dei vini (tecnologia, microbiologia, biologia molecolare, chimica e analisi sensoriale), i quali fanno sì che di fatto il metodo utilizzato sia unico in Italia. Nel Centro Enologico di Asti operano una trentina di persone, fra cui nove ricercatori a tempo indeterminato; inoltre, alla struttura fanno capo compiti di coordinamento amministrativo dei ricercatori operanti in Liguria in campo florovivaistico e in Piemonte nel campo della pioppicoltura. Confidiamo che la solidarietà mostrata dalle Istituzioni e dalle associazioni astigiane possa garantire la prosecuzione delle nostre attività, ben conosciute in tutta Europa." Il sindaco Fabrizio Brignolo ha ribadito che il ruolo di Asti deve essere valorizzato e non depresso, "anche perché nel Polo universitario creato dalle istituzioni locali sta crescendo uno dei pochi corsi di laurea specialistica in enologia esistenti in Italia».

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