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Enrico Fenoglio
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Rivoluzione in Ascom Confcommercio Asti: finisce l’era Pia, Enrico Fenoglio verso la presidenza

Domenica si sono svolte le lezioni per il rinnovo del Consiglio che resterà in carica per cinque anni

È una vera rivoluzione quella avvenuta domenica all’Ascom di Asti dove si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo. Un cambio di nomi, ma soprattutto un “cambio politico” dal momento che, con il voto, finisce l’era guidata dal presidente uscente Aldo Pia, ex presidente della Banca di Asti. Quest’ultimo, che non era più ricandidato, lascia i vertici dell’Ascom dopo 15 anni.

Il suo posto sarà, probabilmente, preso da Enrico Fenoglio, attuale vicepresidente del Consiglio uscente (organo rinnovato nel 2000) e che risulta essere il più votato tra gli aspiranti consiglieri con 468 preferenze. L’elezione del presidente si svolgerà nella prima assemblea degli eletti, entro mercoledì. Oltre a Fenoglio, entrano nel Consiglio anche Daniele Scarpa (con 424 voti), Vincenzo Varca (423), Francesco Peraino (420), Francesca Staglianò (418), Matteo Bosia (417), Roberto Rubba (417), Bruno Violato (417), Enrica Vogliotti (411), Gerardo Navazio (399) e Mauro Gandolfo (397).

Fenoglio è attualmente presidente della Fimaa, la Federazione Italiana Mediatori Agenti D’Affari.

A gioire per il cambiamento che soffia all’Ascom è senza dubbio il sindaco Rasero del quale sono noti i recenti conflitti con Aldo Pia iniziati dopo il mancato sostegno del sindaco all’elezione di Pia ai vertici della Fondazione CrAsti, come successore di Mario Sacco, in favore di Livio Negro. In autunno Rasero era stato tolto dalla presidenza di Ascom Servizi, ma la “guerra” era continuata in Comune con il ritiro delle deleghe, da parte di Rasero, all’assessore Mario Bovino, genero di Pia. Ritiro delle deleghe ufficialmente per motivi estranei al conflitto con Aldo Pia.

Fenoglio, però, interpreta il voto all’Ascom senza affibbiare casacche a una o all’altra parte: «Non penso che si possa parlare dell’elezione di un nuovo Consiglio di “area Rasero”: se 460 persone hanno voluto questi nomi e perché volevano un cambiamento – commenta – Io sono amico di Maurizio Rasero da tempi non sospetti, e prima ancora dei suoi genitori, ma lo critico quando occorre. Però, essendoci questo rapporto di amicizia, mi permette di dirgli cose che magari altri non direbbero».

[nella foto Enrico Fenoglio]

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Una risposta

  1. Una rivoluzione, oserei dire, copernicana.
    I nomi sono sempre gli stessi e girano e gireranno da decenni.
    Dai, non scherziamo.

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