L'Acquedotto Miglino nuovamente sotto osservazione e partono le ordinanze dei sindaci per bloccarne l'erogazione per uso umano. Il primo a muoversi è stato il sindaco di Montafia, in qualche
L'Acquedotto Miglino nuovamente sotto osservazione e partono le ordinanze dei sindaci per bloccarne l'erogazione per uso umano. Il primo a muoversi è stato il sindaco di Montafia, in qualche modo capofila in questa azione, visto il numero di utenze collegate al piccolo acquedotto agricolo che serve 118 famiglie dislocate in prevalenza proprio sul territorio comunale di Montafia e Buttigliera e in minima parte a Villanova e Capriglio. Tutti i comuni interessati hanno comunque provveduto ad emanare analoga ordinanza, al fine di salvaguardare la salute dei propri cittadini, dopo che lo stesso presidente del Consorzio dell'Acquedotto Miglino, il chierese Emiliano Romano, aveva dichiarato di non poter garantire la potabilità dell'acqua erogata.
«Per quanto ci riguarda un atto dovuto – spiega Christian Giordano sindaco di Villanova d'Asti – anche se ovviamente attendiamo il responso degli organi competenti che dovranno fare le opportune valutazioni anche, ma non solo, con i cittadini residenti nel nostro territorio, limitati ad alcuni residenti in strada Madonna del Casale, e quindi verificare quali strade intraprendere». Già in passato questo acquedotto privato era finito sotto osservazione per la scarsa qualità dell'acqua e per alcune diatribe apertesi sulla sua utilità. In un'occasione mani ignote avevano gettato del letame in una delle vasche di servizio, atto all'epoca imputato a una sorta estrema di protesta privata e anonima per ottenerne la definitiva chiusura.
f.c.