Si chiama Porta la sporta liniziativa organizzata dal Comune di Asti, in collaborazione con il Banco alimentare, gli Alpini, la Protezione civile, il CSV e 17 supermercati di Asti, per
Si chiama Porta la sporta liniziativa organizzata dal Comune di Asti, in collaborazione con il Banco alimentare, gli Alpini, la Protezione civile, il CSV e 17 supermercati di Asti, per raccogliere derrate alimentari da destinare alla mensa sociale di corso Genova. La raccolta si svolgerà sabato dalle 8.30 fino allorario di chiusura dei market che hanno aderito alliniziativa e tutti gli astigiani sono invitati a partecipare dando il loro apporto nella raccolta di cibo. Per aiutare la mensa comunale, che ogni giorno offre ristoro a circa 90 persone preparando anche 170 borse di alimenti 3 volte la settimana, basterà fare la spesa sabato in uno dei 17 supermercati aderenti alliniziativa.
I volontari offriranno una borsa e un elenco di generi alimentari: basterà comprare i prodotti indicati e offrirli alluscita a chi si occuperà di raccoglierli e stoccarli in un apposito magazzino e la mensa avrà scorte fino al prossimo anno. La mensa ha raddoppiato le presenze nel corso dellultimo anno e sempre più persone, che una volta non erano toccate dalla crisi, oggi sono costrette a chiedere un pasto caldo alle suore. «Nonostante il periodo difficile, nel quale il Comune dovrebbe avere più risorse da investire per aiutare chi perde la casa o il lavoro mentre invece subisce tagli pesantissimi, i Servizi Sociali ci sono e lente continuerà a erogarli a tutti – commenta il sindaco Brignolo – Ad Asti non lasciamo nessuno senza un tetto sulla testa o senza un pasto ma oggi chiediamo un contributo straordinario ai nostri concittadini».
Lassessore Piero Vercelli spiega che il progetto fa parte di quelle nuove strade battute dal Comune per cercare di mantenere alta lofferta dei servizi, in sinergia con le associazioni di volontariato. «Liniziativa di sabato è un messaggio di speranza che diamo alla città ma è anche un importante gesto culturale». E per chi chiede se vengono fatti i controlli dovuti tra i fruitori della mensa sociale, onde evitare violazioni del regolamento comunale, lassessore replica: «Potrebbero anche esserci persone che non hanno titolo ma che hanno comunque fame e questo è molto triste. Facciamo le dovute verifiche sulla documentazione necessaria per accedere alla mensa ma, detto questo, io non farò mai né il moralista né il gendarme».
r.s.