I temi sono tanti: casa, lavoro, sanità, sviluppo, ambiente, ma la manifestazione "Fermiamo il degrado della nostra città", in programma sabato 6, vuole anche aprire un dialogo con
I temi sono tanti: casa, lavoro, sanità, sviluppo, ambiente, ma la manifestazione "Fermiamo il degrado della nostra città", in programma sabato 6, vuole anche aprire un dialogo con l'amministrazione per valutare proposte e suggerimenti volte a rilanciare Asti. Lunedì, alla Casa del Popolo, si sono trovati i promotori dell'iniziativa, tra cui l'associazione "A Sinistra" – Casa del Popolo, Coalizione Sociale, Comitato "Asti Possibile", Coordinamento "Asti Est", Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e Uniti per Asti. Sabato, alle 9.30, saranno allestiti i banchetti delle associazioni, forze politiche e sindacali attorno all'ex ospedale e nei pressi di piazza Alfieri. Alle 15 si metterà in cammino il corteo con partenza dalla Casa di Riposo e diretto all'ex ospedale. Due location, quelle individuate dagli organizzatori, che rappresentano casi di grande attualità.
Il Maina, dove si cerca di trovare un commissario che sia in grado di rilanciarla e garantirne un futuro, vista la situazione critica in cui si trova (vedi articolo a lato); e l'ex ospedale, simbolo degli edifici dismessi e non ancora riutilizzati in un contesto sociale dove le emergenze abitative sono tante, mancano case popolari e si invoca un recupero dell'edilizia esistente. «Le responsabilità politiche e amministrative sulla Casa di Riposo partono da lontano – commenta l'ex consigliere comunale di FdS Giovanni Pensabene – Abbiamo anche una situazione cronicizzata della questione abitativa e nel disinteresse dell'amministrazione comunale. Un esempio? In via Orfanotrofio, nell'ex mutua, sono state tagliate le utenze alle famiglie, secondo quanto stabilito dall'attuale normativa, e che oggi vivono senza luce e acqua».
Carlo Sottile (coordinamento Asti Est) annuncia per sabato il primo tentativo di portare in piazza «la coalizione sociale». «Questo significa che non ci limitiamo a fare un'agenda dei problemi, ma vogliamo offrire strumenti per una reazione efficace che ottenga dei risultati. Sabato faremo inoltre la "dichiarazione di bene comune" degli edifici occupati di via Orfanotrofio e via Allende». Luigi Sposato e Caterina Federico (Asti Possibile) considerano prioritario che sia risolta la questione della Casa di Riposo «perché interessa quasi 500 famiglie tra degenti e maestranze». E' opinione di Sposato che la prossima nomina, quella del commissario, non sia politica, «ma di una persona che sappia fare il proprio mestiere».
Walter Artuffo (segretario Filt) contesta le decisioni sui trasporti, sul traffico e non a tutela dell'ambiente messe in campo fino ad oggi. «Asti, in rapporto al numero degli abitanti – spiega – ha più automobili di Parigi. Dopo Torino è la città peggiore del Piemonte in termini di sforamento sui limiti per lo smog». Carlo Ventura (Asti Possibile) punta il dito contro l'abbandono degli ex edifici ospedalieri che hanno causato un pesante impoverimento del centro storico. «Ex ospedale, ex maternità, ex mutua, ma anche la chiusura della clinica San Secondo, della San Giuseppe e lo spostamento del CDC hanno contribuito a decentrare i servizi sanitari, mentre oggi temiamo che contenitori vuoti, come l'ex ospedale, possano diventare oggetto di speculazioni immobiliari di bassa lega. Non possiamo che sperare nell'arrivo, da fuori Asti, di imprenditori illuminati che si attivino per il recupero di questi immobili».
Claudio Caron annuncia la richiesta di incontri formali con l'Università, l'Asl e il Comune per analizzare progetti e idee volte a ridare vita all'ex nosocomio, «magari proprio in funzione dell'Università». «Al corteo di sabato – precisa Caron – speriamo anche di coinvolgere lavoratori e utenti della Casa di Riposo che provvederemo a contattare in settimana». Per Michele Clemente (Coordinamento Asti Est) è necessario che si intervenga sulle questioni che interessano la città, «perché ricordo che di argomenti in ballo ce ne sono davvero tanti».
r.s.