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Economia

Sacco: “Cooperazione vuol dire attenzione a sviluppo e impegno sociale”

Stamattina, martedì, ad Alba la prima assemblea di Confcooperative Piemonte Sud un colosso da 420 imprese e 1,6 miliardi di fatturato

E’ la prima assemblea di Confcooperative Piemonte Sud, il colosso da 420 imprese associate, 60 mila soci e 1,6 miliardi di fatturato, nato poco più di un anno fa dalla fusione delle organizzazioni di Asti, Alessandria e Cuneo. L’appuntamento è stamattina, martedì, dalle 9,30, al palazzo congressi di Alba, località scelta come sede essendo baricentrica rispetto ai tre capoluoghi.
Il presidente Mario Sacco, il vice il cuneese Alessandro Durando e il direttore Pietro Cavallero, accoglieranno il presidente nazionale Maurizio Gardini, quello regionale Tino Cornaglia, le istituzioni (Regione, Provincia, Comune di Alba) e un nutrito parterre di ospiti che animeranno due dibattiti: «Strategie condivise per il benessere della Comunità» e «La funzione economica e sociale della cooperazione».

Presidente Sacco, partiamo da quest’ultimo tema: la cooperazione nel 2025 è ancora viva e quale ruolo ha?
Certo, la cooperazione è più vitale che mai, tiene bene sul mercato anche in tempi difficili e si dimostra un motore di sviluppo attento soprattutto alle dinamiche sociali.

Quale funzione ha oggi la cooperazione?
I dati dimostrano il peso economico e sociale del nostro settore. Sono cresciuti occupati e fatturato, anche se si è registrato un fisiologico leggero calo delle imprese, dovuto a dinamiche di accorpamenti. Spesso noi stessi non abbiamo consapevolezza di quanto stiamo facendo: nel settore vinicolo le nostre cantine pesano per il 40% delle uve prodotte in Piemonte. Siamo cresciuti nel settore sociosanitario, importantissimo in zone come le nostre dove l’età media tende a salire: in Piemonte su 50 mila operatori, 30 mila sono di cooperative. Ma ricordo anche la logistica, la cultura, il turismo. Anzi l’assemblea sarà l’occasione per parlare di nuovi progetti.

Quali?
Faccio un esempio: ci sarà la vicepresidente Anci Delmastro con cui avvieremo un ragionamento sulla possibilità di gestire alcuni servizi nei piccoli Comuni, penso ad esempio alla manutenzione. Il nostro valore aggiunto è di essere radicati nei territori e quindi di poter fornire un servizio su misura in base alle esigenze.

Le cooperative nascono oltre un secolo fa per difendere i valori economici e sociali dei lavoratori: oggi qual è il loro ruolo?
L’ideale è sempre quello. Ma pensiamo ad esempio alla possibilità che le nostre imprese offrono, di inserimento di persone svantaggiate, al ruolo che viene svolto dalle cooperative di consumo o dell’housing sociale venendo incontro a esigenze primarie come quella dell’abitare. Ma anche al tema dell’assistenza: ad Asti, ad esempio, stiamo lavorando per aprire presto un Centro diurno per malati di Alzheimer e le loro famiglie. L’aspetto sociale è sempre nei nostri orizzonti.

Questa assemblea battezzerà ufficialmente la nuova organizzazione Confcooperative Piemonte Sud: quali sono le prospettive?
Ci sembra doveroso incontrare tutti i nostri soci in un’occasione di confronto su tematiche di grande attualità. Ci confronteremo con le istituzioni sulle necessità delle nostre imprese: tra queste, l’adeguamento dei contratti delle cooperative sociali al valore del lavoro, la presa in carico delle istanze dei giovani, che interverranno durante l’Assemblea, e la regolarizzazione dei lavoratori stagionali in agricoltura. Sono tutti temi urgenti, su cui l’imprenditorialità cooperativa è chiamata a esprimersi e a lavorare, in sinergia con il territorio e con le comunità.

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