Il nostro giornale propone un laboratorio di idee sul Settembre Astigiano
Il mese più atteso e vivace dell’anno per Asti si sta chiudendo e si può fare un bilancio di quanto le manifestazioni che lo costellano siano ancora seguite e amate. Mentre la Douja d’Or merita una riflessione a parte, visto che è l’appuntamento che quest’anno si è tenuto in una sede e con una formula completamente nuove rispetto alle ultime edizioni, Festival delle Sagre e Palio sono ormai da anni chiuse in un canovaccio sempre uguale.
La Nuova Provincia ha così deciso di aprire un “cantiere di idee” sul rinnovamento del Settembre astigiano. Un laboratorio in cui raccogliere i progetti di chi ha a cuore le manifestazioni che hanno fatto conoscere la nostra città e che oggi, per mantenersi vincenti, hanno bisogno di adeguarsi. Nessun attacco agli organizzatori, nessuna critica fine a se stessa; ogni “ombra” di Sagre, Douja e Palio segnalata deve essere accompagnate da una proposta, da un’idea che possa risolvere il problema.
Il cantiere di idee è aperto a tutti, anche se verrà data precedenza alle proposte avanzate da persone che non sono implicate direttamente in politica. Non per fare uno sgarbo ai rappresentanti delle varie istituzioni, ma per dare all’iniziativa un respiro più largo, con proposte che arrivino da quei pezzi di società civile che non sempre hanno modo di farle arrivare a tutti. Il cantiere sul Settembre Astigiano non si aspetta solo progetti articolati e complessi sui cambiamenti da apportare alle manifestazioni (o su quelli da non apportare), sono bene accetti anche piccoli suggerimenti su cose specifiche che possono però semplificare la vita ai turisti e agli astigiani. Gli interventi selezionati verranno pubblicati sulle edizioni del martedì e nell’edizione on line del giornale.
Se avete delle idee fatevi avanti e contattate la redazione (0141/532186) oppure info@lanuovaprovincia.it oppure ancora gli indirizzi d.peira@lanuovaprovincia.it o f.duretto@lanuovaprovincia.it.
Il Festival delle Sagre
In questa puntata presenta qualche idea su come arricchire il Festival delle Sagre, che quest’anno ha segnato una minore affluenza di pubblico sia alla sfilata che agli stand gastronomici, pur rimanendo sempre una manifestazione di piazza dai numeri importantissimi.
Due le critiche più frequenti che i cronisti del giornale si sono sentiti ripetere dal pubblico delle Sagre: le lunghe code agli stand per pagare e poi ritirare i piatti, e la brevità della manifestazione, concentrata fra sabato sera e domenica. Cosa che spesso lo tiene lontano anche dalla sfilata della domenica mattina, troppo impegnativa per chi ha tirato tardi sabato sera agli stand. Il disamore è stato registrato soprattutto fra gli stessi astigiani che sempre più numerosi “snobbano” la grande kermesse che si tiene a casa loro.
Casse on line
In un’epoca di prenotazioni e vendita di biglietti di ogni genere on line, perchè non pensare ad una cassa unica digitale? Un po’ come funziona per il Piatto d’Autore della Douja, si può immaginare l’apertura della prenotazione e vendita dei piatti on line, in modo che, soprattutto chi arriva da più lontano, debba fare solo la coda per il ritiro del piatto e non quella doppia anche per il pagamento alla cassa. Non si elimineranno del tutto le code, vero, ma si ridurranno notevolmente, se teniamo conto che è una manifestazione particolarmente amata dai ragazzi e dalle giovani famiglie che hanno una grande dimestichezza con questo tipo di aiuti tecnologici.
Quattro mini-festival stagionali
E poi, 24 ore sono troppo poche per appagarsi delle Sagre? E allora perchè non viaggiare su un doppio binario? La seconda domenica di settembre mantenere l’appuntamento principale con tutte le pro loco e durante il resto dell’anno, diviso per le quattro stagioni, fare un appuntamento a dieci pro loco per volta, scelte a seconda del piatto presentato e dunque della stagionalità della materia prima. Magari in una location del centro che possa accogliere le esigenze di utenze dei cuochi e volontari.
La sfilata sempre viva in un museo permanente
Per la sfilata, che è uno straordinario regalo delle pro loco alla storia astigiana, si potrebbe mutuare l’idea già emersa da alcune di loro, di non lasciare in magazzino attrezzi, costumi, riproduzioni, attrezzature, mezzi antichi per un anno intero ma riunirli in un museo permanente del Festival delle Sagre visitabile durante tutto l’anno. Se si pensa alla ricchezza di antichità presente alla sfilata, ci si può rendere conto anche della capacità di attrazione di un museo del genere.
Laboratori di cucina degli chef delle Pro Loco
Ultima piccola idea di arricchimento della manifestazione potrebbe arrivare sulla scia della dilagante “chef mania”: perchè non pensare a laboratori di cucina per la preparazione dei piatti tipici presentati al Festival delle Sagre?
Ecco, piccole idee, piccole proposte, piccoli aggiustamenti che cambierebbero un po’ il look del Festival delle Sagre senza però cambiarne la sua “pelle”. Ora aspettiamo le vostre, di idee.