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Attualità

Samuele Bosco: la disabilità può trasformarsi in opportunità

Coinvolto in un grave incidente: «Ero smarrito ma ho imparato a non arrendermi e ad accettare il disagio dei cambiamenti».

Nominato vice presidente della Commissione Provinciale per le Pari Opportunità di Asti

La determinazione nella vita è uno strumento utile per combattere contro i propri limiti. Non arrendersi ai primi segnali di difficoltà e rialzarsi, non una, non due, ma anche cento volte se necessario. Queste doti non sono mai mancate a Samuele Bosco, 26enne moncalvese, già consigliere comunale e impiegato in banca. Di recente è stato nominato vice presidente della Commissione Provinciale per le Pari Opportunità di Asti. «Tutti noi abbiamo una percentuale più o meno alta di grinta, che è la capacità di rincorrere con determinazione, un obiettivo a lungo termine a cui teniamo in particolare. La vita può cambiare in un secondo ma ho imparato a non arrendermi e ad accettare il disagio dei cambiamenti».

Un grave incidente stradale cambia la sua vita

La mattina del 24 febbraio 2016 Bosco è rimasto coinvolto in un gravissimo incidente automobilistico che l’ha costretto a un mese di coma e ad altri sei di riabilitazione presso l’ospedale “Borsalino” di Alessandria. Da allora si sta spendendo per dimostrare che la disabilità non va subita ma affrontata per fare in modo che con il giusto atteggiamento si trasformi in opportunità. «Il giorno dell’incidente – ci racconta Bosco – mi stavo recando in università per sostenere l’ultimo esame. Mi sono risvegliato nel letto dell’ospedale. Ero smarrito, non capivo dove fossi e cosa mi fosse successo. È stato un percorso difficile da accettare e comprendere ma ho imparato a vivere la vita giorno per giorno, senza far troppi progetti e costruirsi false speranze perché tutto può cambiare da un momento all’altro». Qualche giorno fa, in una videoconferenza in diretta Facebook e Youtube, Bosco ha dialogato con Francesca Ragusa, vice presidente e consigliere della Provincia di Asti con delega alle Pari Opportunità e ha raccontato la sua esperienza personale: «Ero consigliere comunale. Nonostante la mia giovane età ero già molto attivo nel sociale. Il mio grande successo, di cui vado molto orgoglioso, è stato dare il via al progetto ‘Legalità e Costituzione’, momento in cui attraverso il ricordo degli eroi della lotta alla mafia, i diciottenni del territorio ricevevano la Costituzione. Sono riuscito a portare a Moncalvo il magistrato Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia, e Maria Falcone sorella del giudice Giovanni Falcone e grande attivista nella lotta alla criminalità».

Messaggero Fiaba per il Piemonte

Bosco nonostante l’incidente, non si è lasciato sopraffare dallo sconforto e ha trovato nuovi stimoli per cui combattere. «Ho dato tutto me stesso per portare a termine la laurea, perché volevo lanciare un messaggio positivo, un messaggio di speranza». Bosco si è laureato con una tesi giuridica sulla tutela della persona disabile e, oggi, è messaggero per il Piemonte dell’associazione onlus Fiaba che si batte per abbattere tutte le barriere che precludono ai disabili la possibilità di godere e vivere l’ambiente in tutte le sue forme. Bosco è stato invitato a parlare alla XVIII edizione del ‘FiabaDay’ che si è tenuta a Roma, in piazza Colonna, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. «Non sono da abbattere solo gli ostacoli fisici e architettonici – dice Bosco – ma, soprattutto, le barriere culturali e mentali. Io stesso, prima dell’incidente, non mi rendevo conto delle grandi difficoltà che devono affrontare le persone disabili. Questo atteggiamento è frutto dell’ignoranza perché se ne parla poco. Oggi la disabilità fa purtroppo ancora paura, quando dovrebbe solo essere l’ignoranza a fare paura».

Molti progetti per il futuro

Bosco ha tante idee e progetti per il futuro: «È importante parlare di disabilità senza tabù. Ringrazio la Provincia di Asti per la disponibilità che mi ha offerto nell’affidarmi questo incarico nella Commissione Pari Opportunità. Mi piacerebbe realizzare una rubrica online dove affrontare, ad esempio, il tema della disabilità e dello sport e quello della sessualità nella disabilità. Argomenti che in Italia sono ancora troppo poco discussi e le barriere culturali sono difficili da abbattere». L’unico handicap nella vita è avere un atteggiamento negativo: «Voglio far capire – conclude Bosco – che la vita è meravigliosa e va vissuta appieno e sempre. Solitamente il diversamente abile compensa i propri limiti con lo sviluppo di altre funzioni che risultano potenziate rispetto alla media. Quindi la disabilità non ti toglie ma ti sa anche regalare qualcosa di nuovo e imprevedibile».

Diego Musumeci

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