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San Damiano: a 16 anni fino in Germania all’Elefantentreffen sul “vespino”

L’avventura di Samuele Iannello, studente, che ha percorso 1800 chilometri fra andata e ritorno per partecipare al noto raduno

Ci sono gli studenti che stanno bramando le vacanze di carnevale per fare la settimana bianca in montagna e poi c’è Samuele Iannello. Lui la sua settimana di vacanza invernale, a soli 16 anni, se l’è giocata in sella ad una Vespa PK 50S con la quale ha percorso 1800 chilometri fra andata e ritorno per partecipare al noto raduno Elefantentreffen che si è tenuto nella foresta di Loh Thurmansbang-Solla, località tedesca ai confini con la Repubblica Ceca.

Si tratta di un celebre motoraduno invernale che si tiene dal 1956 organizzato nel periodo più freddo dell’anno e per questo conosciuto come “evento estremo” per i motociclisti. Il nome deriva dalla prima edizione in cui parteciparono le moto militari utilizzate dall’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale soprannominate appunto “Elefanten”: negli anni si è allargato prima agli appassionati di sidecar e poi alle moto di qualunque genere.

Un raduno in mezzo alla foresta dove non esiste nulla, solo il posto tenda. Un’attrazione fatale per Samuele che mercoledì 25 gennaio alle 8 di mattina, invece di andare a scuola è partito da San Damiano sulla Vespa 50 accompagnato da Paolo Morra alla volta della Germania.Tre giorni di viaggio per raggiungere la “buca”, il grande avallamento nella foresta di Loh in cui si tiene il motoraduno. E dove il sandamianese Samuele era il più giovane partecipante straniero.

«Abbiamo viaggiato seguendo il nostro motto – racconta Samuele – che è “massima resa con minima spesa”. Abbiamo passato le notti in dormitori pubblici, ostelli o in tenda e abbiamo mangiato in stazioni di servizio o anche solo qualche panino acquistato nei supermercati. Unica concessione ad una cena come si deve l’abbiamo fatta al motoraduno, con una braciolata intorno al fuoco».
Samuele e Paolo hanno sfidato il grande freddo a bordo delle loro Vespa con le quali percorrevano intorno ai 350 chilometri al giorno.
«Fino a che siamo stati in Italia è stato un viaggio piacevole – racconta Samuele – ma appena attraversate le Alpi è cambiato tutto. Dall’Austria fino alla meta, abbiamo sempre viaggiato su strade innevate e nel gelo. Considerando che abbiamo percorso esclusivamente strade provinciali e statali».
I due vespisti astigiani, che fanno parte dell’associazione Vespisti Moderni di Asti, hanno praticamente viaggiato e dormito sotto zero per quattro giorni.
Samuele frequenta la terza liceo Scientifico al Vercelli e per poter strappare il consenso ai genitori per andare al motoraduno si è organizzato con i professori per anticipare o posticipare interrogazioni e compiti. Troppo grande la voglia di andare in Germania. Una passione iniziata da bambino, complice lo zio Teresio Monticone che lo ha portato in Vespa a fare un giro al Colle dell’Agnello; a 14 anni ha preso il patentino e come regalo ha chiesto ai genitori una Vespa 50.
Quale è il ricordo più bello di questa avventura? «Semplicemente avercela fatta nonostante i miei soli 16 anni e un “cinquantino”. Ne vado orgoglioso». E, a ricordo della sua sfida personale, i gadget dati con l’iscrizione al raduno, dagli adesivi da apporre alla Vespa alle toppe in stoffa da cucire sul giubbotto da motociclista.

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