Con il favore di una bellissima giornata novembrina si è tenuta a San Damiano la Fiera del tartufo, che per la prima volta si è fregiata del titolo di “nazionale”. Ad accompagnare i tartufi esposti sui banchi di piazza Libertà anche centinaia di bancarelle sistemate da un capo all’altro del paese ed in piazza 1275, dove sono state esposte macchine ed attrezzature agricole: in piazza Alfieri, si sono invece allestite le bancarelle delle specialità gastronomiche di nove regioni d’Italia, giunte grazie alla collaborazione con l’Associazione Italiana Cuochi Itineranti.
La quantità di “diamanti grigi” è stata inferiore alle passate edizioni, mentre i prezzi hanno raggiunto quotazioni di 600 euro all’ettogrammo per le pezzature superiori ai 100 grammi, ma non inferiori ai 400 euro per le più piccole. Il taglio del nastro inaugurale è stato fatto in piazza Libertà, ma una riflessione sulla Fiera e sulle prospettive offerte dal tartufo per la valorizzazione economica del territorio è giunta nel pomeriggio di sabato, con un incontro svoltosi in sala consiliare: il sindaco Davide Migliasso ha sottolineato che la Fiera rappresenta un momento di ripartenza dopo la brutta esperienza del Covid, mentre Fabio Carosso, vice presidente della Regione Piemonte, ha ricordato che «la denominazione di fiera nazionale è un traguardo importante per un territorio che ha la fortuna di produrre tartufo bianco, quest’anno in scarsa quantità per la esagerata siccità estiva, ma di ottima qualità.
Il problema è trovare il modo di far crescere la produzione, cercando di evitare l’abbattimento delle piante e creando nuove tartufaie.» Per il presidente della Fondazione CR Asti e del GAL Basso Monferrato, Mario Sacco, «bisogna che le istituzioni dialoghino su obiettivi comuni. Il Monferrato propone due mesi di fiere del tartufo che si collegano alla fiera di Asti ed alle iniziative sul Natale.»
Antonio De Giacomi, presidente del Centro studi nazionale sul tartufo, ha notato che «in quest’anno così difficile i prezzi non aiutano di certo le vendite: occorre però anche una maggiore preparazione dei trifolao, per tutelare al meglio gli spazi tartufigeni.» Per l’assessore alle manifestazioni, Flavio Torchio «la fiera del tartufo era un po’ ferma per la scarsa collaborazione del territorio. Grazie a tutti i protagonisti del settore siamo riusciti ad avere una fiera nazionale e questo è il momento della ripartenza della fiera.»