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San Silvestro festa foto di gruppo
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San Silvestro, una festa in omaggio a chi “ha lasciato il segno”

Si è svolta domenica la rimpatriata organizzata dal comitato spontaneo di “ex ragazzi” della parrocchia – Consegnata una targa a don Giuseppe Gallo

«E’ stata una rimpatriata gioiosa, ricca di emozioni, grazie a cui abbiamo dimostrato che San Silvestro è una comunità viva a disposizione della parrocchia e della diocesi».
Così Maurizio Ferrari commenta la festa, svoltasi domenica scorsa, promossa dal comitato “Oratorio San Silvestro”, nato spontaneamente qualche mese fa, di cui è presidente. Obiettivo dell’evento era chiamare a raccolta gli “ex ragazzi” che hanno frequentato con assiduità la parrocchia dagli anni Sessanta agli Ottanta per una giornata di festa e riflessione.
Al mattino si è svolto il mini torneo di calcetto nel campetto (oggi parcheggio) del vecchio oratorio in vicolo Pittarelli. Quindi il pranzo pranzo sociale e la sfilata per le vie del rione, cui hanno partecipato anche figuranti in costume. Poi, nella chiesa di San Silvestro riaperta per l’occasione, un momento di riflessione e preghiera.

La targa a don Giuseppe Gallo

L’incontro si è aperto con le parole di don Andrea Martinetto, parroco di San Secondo-San Silvestro-Santa Marina Nuova. Dopodiché sono state ricordate alcune figure molto importanti e apprezzate della parrocchia.
«Abbiamo consegnato una targa a don Giuseppe Gallo (che lo scorso ottobre ha lasciato l’incarico di parroco per sopraggiunti limiti di età, ndr) – ricorda Ferrari – in occasione dei 40 anni di insediamento a San Silvestro. Un riconoscimento indirizzato anche a Maria Teresa Perosino, altra persona straordinaria del nostro rione, per l’impegno alla guida del comitato Palio, occasione che ci ha consentito di ricordare anche il marito Sergio Panza. Quindi l’omaggio a suor Franca Rossi della congregazione Ancelle di San Giuseppe, mancata di recente, per tanti anni “anima dell’oratorio” e direttrice storica della Corale di San Silvestro».
Altro momento significativo, l’omaggio a don Rodolfo Piglione (1915-2000), per 23 anni parroco di San Silvestro, che era riuscito a creare dal nulla due oratori: maschile in via Morelli e femminile in via Testa.

Il ricordo di don Piglione

Del sacerdote, molto apprezzato e stimato, è stato ricordato anche un episodio che lo vide protagonista nel 1944 a Pralormo, quando con un atto eroico salvò 20 ostaggi prigionieri dei Tedeschi.
In suo ricordo l’impegno del comitato travalica l’iniziativa di domenica. «Abbiamo depositato l’istanza al Comune – ha sottolineato Ferrari – per chiedere l’intitolazione a don Piglione di una via all’interno del rione. Come è stato ricordato durante l’incontro, cui ha partecipato anche il sindaco Rasero, l’iter è tuttavia fermo. Infatti, da due anni a questa parte, non è più possibile, in Italia, intitolare due o più vie a personaggi omonimi. Siccome ad Asti, nei pressi di via Roero, esiste una via dedicata al generale Piglione, dobbiamo optare per un’altra soluzione, per esempio l’intitolazione di un giardino o una piazzetta. Da parte nostra la volontà non manca, per cui valuteremo sicuramente un’alternativa».
Altro proposito, l’intenzione di rendere la festa un appuntamento annuale, affiancata da altre iniziative nel corso dell’anno.
Oltre a Maurizio Ferrari, fanno parte del comitato “Oratorio San Silvestro”: Simone Manfieri, Fabrizio Borio, Carlo Pertusati, Stefano Masino, Gianluca Roasio, Gianpiero Giordano, Samantha Panza, Efrem Zanchettin e Giovanni Fia.

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