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Sangue: i donatori servono sempre
Attualità

Sangue: i donatori servono sempre

Soprattutto l’estate è il periodo in cui la richiesta aumenta, dovuta ad una carenza fisiologica di donazioni da parte di chi, visitando un Paese a rischio di virus aggressivi, deve sospendere di donare il sangue per almeno 28 giorni

Emergenza sangue, servono nuovi donatori. Il periodo in cui è maggiore il bisogno di sangue è proprio l’estate, sia per la partenza dalle città di molti donatori, sia perché al termine delle vacanze molti di loro devono osservare dei periodi di sospensione legati alle località in cui si sono recati. Da alcuni anni, infatti esiste il problema del West Nile Virus, che in particolar modo interessa Stati Uniti, Canada, Federazione Russa ed Israele: tuttavia anche alcune province italiane sono colpite da questo virus (Bologna, Cagliari, Carbonia-Igesias, Mantova e Ravenna). In un mondo in cui la mobilità è sempre maggiore, anche lo Zika virus (diffuso in Messico, America Latina, Indonesia, Vietnam, ecc.) crea molti problemi, imponendo un periodo di 28 giorni di sospensione per avere la certezza della sicurezza della donazione.

Ad Asti i malati non hanno mai avuto problemi grazie alla presenza di una sezione dell’AVIS che rappresenta un elemento di spicco a livello regionale: i volontari del sangue delle 28 sezioni avisine della provincia di Asti sono oltre 9200 e nello scorso anno sono state effettuate 18.178 donazioni ma su tutte, sia per numero di volontari, sia per quantità di donazioni, si impone l’AVIS comunale di Asti. Il problema di sempre resta però l’avvicendamento dei donatori perché ogni anno, per ragioni anagrafiche o di salute, molti volontari devono smettere di donare: è dunque indispensabile creare una cultura della solidarietà che avvicini i giovani al dono del sangue, in modo che non venga mai a mancare nei momenti di necessità.

Solo con una corretta programmazione delle donazioni e con un numero adeguato è possibile fare in modo che ad ogni necessità si possa rispondere in modo efficace, come ha detto anche il presidente nazionale AVIS, dottor Vincenzo Saturni, ricordando «che c’è bisogno di sangue ed emocomponenti ogni giorno e non solo in coincidenza di eventi drammatici e la donazione periodica, associata e programmata è la miglior modalità per far fronte a tutte le necessità del servizio sanitario e degli ammalati».

In una società che troppo spesso tende a delegare tutto agli altri, scegliere di donare sangue è diventare consapevoli di una necessità che si può risolvere solo con l’impegno personale: e poi, grazie ai periodici controlli effettuati dall’AVIS sui volontari, donare sangue fa bene due volte: al malato e al donatore.

Renato Romagnoli

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