«Il piano straordinario che abbiamo messo in atto per il recupero delle liste d’attesa sta funzionando e i risultati sono evidenti, lo dicono i dati delle prestazioni erogate in questi mesi. Chi sostiene il contrario è in malafede». L’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, è stato ad Asti, al circolo del tennis Le Mura, per presentare, insieme ai vertici locali di Fratelli d’Italia, il primo bilancio sul programma di abbattimento delle liste d’attesa e per le nuove assunzioni nel comparto della Sanità regionale. Presenti anche il consigliere regionale Sergio Ebarnabo, il coordinatore provinciale e assessore comunale Luigi Giacomini e il deputato Marcello Coppo. L’obiettivo principale, come sottolineato dagli intervenuti, è stato quello di fornire «un’operazione verità basata sui numeri, in risposta alle polemiche sollevate dalle opposizioni».
Risultati oltre le aspettative
Il dato più significativo riguarda la prima fase del piano straordinario per l’abbattimento delle liste d’attesa. L’assessore Riboldi ha ricordato che lo stesso prevedeva l’ampliamento degli orari di ospedali e ambulatori, chiedendo agli operatori sanitari di effettuare prestazioni aggiuntive serali, nei fine settimana e nei giorni festivi. «È la prima volta che un programma organico di questo tipo coinvolge un’intera regione – ha dichiarato Riboldi – Contavamo di fare in cinque mesi 50.000 prestazioni aggiuntive, ma in quattro mesi ne abbiamo fatte 65.000, superando l’obiettivo con un mese d’anticipo». Un risultato raggiunto grazie all’impegno di oltre 5.000 operatori sanitari. «Decine di migliaia di cittadini che attendevano di effettuare delle visite sono rientrati nell’ambito di queste prestazioni – ha aggiunto l’assessore – È un dato di grande importanza, un dato che non può essere sottovalutato e che se viene sminuito è perché c’è qualcuno in malafede». Un successo rimarcato e difeso dal consigliere regionale Sergio Ebarnabo: «Dopo aver sfondato le 50.000 prestazioni, aver raggiunto l’obiettivo con un mese d’anticipo, aver superato di 15.000 le prestazioni, quelle che erano state annunciate durante l’inverno, purtroppo è iniziata un’escalation da parte delle opposizioni che mirano a delegittimare questo imponente lavoro».
Da luglio la nuova fase
Nonostante i buoni risultati dal piano straordinario, le prestazioni aggiuntive non hanno potuto risolvere il problema delle liste d’attesa in maniera strutturale anche a causa di una serie di criticità che si trascinano da anni, come il numero chiuso nelle università, alcune riforme passate che hanno ridotto le strutture ospedaliere o l’impatto della pandemia da Covid-19.
La prima fase del piano ha esaurito i fondi dedicati, circa 20 milioni di euro, ma Riboldi ha annunciato un rifinanziamento per una seconda fase che partirà nel mese di luglio. «In accordo con il Ministero, – ha annunciato – rifinanzieremo il 50% delle prestazioni straordinarie, con circa 10 milioni di euro, e andremo a concentrarci sulle dieci prestazioni che hanno le liste d’attesa più lunghe».
Tra le attese più lunghe che toccano i cittadini piemontesi ci sono le colonscopie (un anno di attesa media), l’operazione per la cataratta (3 anni) e una prima visita dermatologica (minimo 8 mesi, ma si arriva anche a 15). Parallelamente, la Regione sta investendo sulla sanità territoriale. «Abbiamo finanziato 1 miliardo e 600 milioni di euro per costruire una rete di 91 case di comunità, 30 ospedali di comunità e 46 centrali operative territoriali – ha spiegato l’assessore – Questi centri mirano a sgravare gli ospedali e a fornire punti di cura sul territorio, migliorando la prevenzione, la diagnosi precoce e la presa in carico dei pazienti. La provincia di Asti non è interessata da nuove costruzioni ospedaliere, avendo già un ospedale recente, ma beneficia pienamente dell’investimento sulla rete territoriale». Riboldi ha quindi confermato che l’Ospedale e la Casa di Comunità, nell’ex Maternità di Asti, saranno regolarmente costruiti, seppur con qualche ritardo, non tramite i fondi Pnrr, ma grazie ai Fondi ex articolo 20.
Le assunzioni del personale
Sul fronte del personale, è in fase operativa un concorso per l’assunzione di circa 600 figure del comparto regionale (tra cui 401 infermieri, 22 logopedisti, 49 tecnici di radiologia, 24 ostetrici, 30 infermieri pediatrici e 65 tecnici di laboratorio). Per i soli 401 posti infermieristici disponibili, ci sono state ben 1.900 candidature, un dato che «è anche uno schiaffo a quei gufi che dicevano che il concorso sarebbe andato deserto perché la Sanità pubblica non è in alcun modo attrattiva». Per rispondere alla carenza immediata di medici e infermieri, si sta lavorando per reclutare personale dall’estero, come medici da Israele e Argentina, e infermieri dall’Albania, tramite collaborazioni con università e ordini professionali.
Le prestazioni straordinarie nell’Asl At
Anche l’Asl di Asti ha contribuito al piano di recupero. Dal 22 febbraio al 25 maggio, sono state effettuate 2.064 prestazioni aggiuntive di cui: 334 Eco(color)doppler dei tronchi sovraortici, 294 per prima visita otorinolaringoiatrica, 233 per prima visita ortopedica, 199 per prima vista urologica e 142 per prima visita neurologica.
Un piano, quello regionale, che è stato lodato dal Ministro della Sanità Orazioni Schillaci. Il deputato Marcello Coppo ha infatti, confermato che «nei corridoi romani dell’esperimento piemontese se ne parla perché perché una approccio tipico di Fratelli d’Italia: analizzare il problema, trovare una soluzione plausibile e pratica e lavorare su un orizzonte a lungo termine».
«Sono convinto che il nostro sistema sanitario, basato sull’universalità dell’accesso alle cure, sia il migliore al mondo, un bene da proteggere – ha concluso Riboldi – L’impegno nel lavoro sulle liste d’attesa è fondamentale e le azioni messe in campo sono concrete, come lo sono i risultati già ottenuti».
[nelle foto la conferenza stampa al circolo del tennis nella quale sono stati illustrati i dati del piano straordinario – foto J.R.]