Il primo anno alla guida della sanità piemontese, nel secondo governo Cirio, si chiude con un bilancio ricco di iniziative e progetti ambiziosi. Questi risultati e gli obiettivi futuri sono stati diffusi dall’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi che delinea gli sforzi concentrati su liste d’attesa, innovazione tecnologica, personale e infrastrutture.
Secondo quanto evidenziato da Riboldi, una delle principali sfide affrontate è stata proprio quella delle liste d’attesa. Il Piemonte si è distinto come la prima regione in Italia ad aver calendarizzato visite ed esami anche nelle fasce serali, il sabato e la domenica, permettendo l’esecuzione di ben 65.000 prestazioni arretrate. Per una gestione futura più rapida ed efficiente, è in fase di sviluppo un nuovo Centro Unico Prenotazioni (Cup) integrato con l’intelligenza artificiale, la cui disponibilità è prevista per gennaio 2026. A supporto dell’innovazione, sono stati investiti 39 milioni di euro per la nuova Infrastruttura Regionale di Telemedicina (Irt), che abiliterà servizi di televisita, teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio di livello 1 e 2.
Sul fronte del personale sanitario, l’assessore Riboldi ha sottolineato l’incremento di 1.755 operatori e la conclusione, il 31 maggio, di un nuovo concorso per 600 posti. È stato inoltre avviato un tavolo regionale con l’obiettivo di ridurre la spesa per i medici “gettonisti” di 20 milioni di euro entro la fine del 2025. Aumentare l’efficienza è anche l’obiettivo della Task Force istituita per tagliare le spese improduttive (affitti, sedi inutilizzate, sprechi energetici), puntando a un risparmio di decine di milioni di euro l’anno sulla spesa non clinica.
Un focus significativo, come rimarcato nel bilancio dell’assessore Riboldi, è stato posto sull’edilizia sanitaria e la riorganizzazione territoriale. È stato avviato quello che viene definito il piano di edilizia sanitaria «più imponente di sempre», prevedendo la costruzione di 11 nuovi ospedali, 30 ospedali di comunità, 91 case di comunità e 43 centrali operative territoriali, per un investimento complessivo di oltre 4,5 miliardi di euro. Il Piemonte è inoltre la prima regione italiana ad aver approvato la riforma che istituisce le Aggregazioni Funzionali Territoriali dei Medici di Medicina Generale, un passo che mira a migliorare la presenza dei medici di famiglia sul territorio e che è ora in fase di strutturazione nelle Asl. Oltre 300 stakeholder sono stati ascoltati per la riscrittura integrale del nuovo Piano Socio Sanitario, un documento che attendeva un aggiornamento dal 1995.
Tra gli altri risultati evidenziati da Riboldi anche la candidatura di nuovi Irccs pubblici «per valorizzare le eccellenze sanitarie e portare il Piemonte al livello delle grandi regioni del nord».
Per migliorare la sicurezza e l’accoglienza negli ospedali, sono stati investiti 6 milioni di euro per braccialetti e telecamere intelligenti di videosorveglianza nei pronto soccorso. È stata istituita la figura del “Responsabile operativo degli ambienti sanitari ospedalieri e territoriali” per curare decoro, efficienza e accoglienza nei nostri ospedali, e si punta «all’umanizzazione dei pronto soccorso entro dicembre 2025, con una checklist che ponga maggiore attenzione ai pazienti in attesa e ai loro accompagnatori».
Infine, è prevista una nuova Logistica Sanitaria per farmaci e dispositivi medici, con gare che verranno bandite entro il 2025 per aumentare l’efficienza e ridurre gli sprechi di farmaci, ausilii e tempi delle prestazioni.
Nel bilancio del primo anno di attività, l’assessore Riboldi conclude affermando «di aver posto le basi per un progetto triennale ambizioso, con l’obiettivo di vincere la sfida delle liste d’attesa e rendere la sanità “aperta a tutti”».
[nella foto l’assessore regionale Federico Riboldi in visita all’ospedale di Asti]