In tanti lo conoscevano come il “re delle cerimonie” dell’Astigiano. Vittorio Malfara, titolare della Locanda dell’Angelo di Scandeluzza e di altri quattro ristoranti specializzati nei grandi pranzi, è mancato improvvisamente all’età di 64 anni.
Il suo nome era comparso su tutti i giornali pochi giorni fa, per il regalo che, insieme al suo staff, aveva fatto ad un’ottantina di profughi, disoccupati, senzatetto, pensionati assistiti dalla Caritas offrendo loro il pranzo nel giorno di Santo Stefano.
Quel giorno tutti i dipendenti hanno lavorato gratuitamente, felici di contribuire a questa giornata dedicata alla solidarietà. Vittorio Malfara, padre calabrese e madre russa, che con questo atto di solidarietà aveva rinunciato all’incasso di una giornata di festa decisamente importante per il bilancio di un ristorante, lavorava nella ristorazione da 47 anni, possedeva quattro ristoranti specializzati nelle feste di matrimonio, ma durante i periodi più bui dell’emergenza sanitaria ha vissuto, come molti altri ristoratori momenti veramente difficili. E il pranzo di Santo Stefano era stato offerto proprio per ringraziare la ripresa dell’attività dopo la pandemia.
Un grande gesto di solidarietà che rimarrà sicuramente come ricordo a sottolineare la cifra della sua levatura morale.
Tantissimi già i messaggi di cordoglio e di vicinanza alla compagna di vita Laura e ai loro due figli.
Persona ospitale, generosa, gentile, un “grande e unico” Vittorio: il tenore dei messaggi è quello del ricordo di un uomo che ha lasciato una bella impronta dietro di sè.
Il ristorante, in segno di lutto, resterà chiuso fino al 19 gennaio.