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disabilità 3 dicembre asti
Attualità
Sociale

«Scrivendo siamo più forti della nostra disabilità»

Nella Giornata internazionale dei diritti dei disabili le storie di molti autori astigiani che hanno trovato nella scrittura il modo di poter andare oltre i limiti imposti dalla malattia

Sabato pomeriggio, nella Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, la biblioteca Faletti ha ospitato diversi autori che sono andati oltre le loro invalidità trovando nella scrittura un modo per raccontare se stessi, la loro vita, i momenti più difficili, ma anche l’enorme volontà di voler andare avanti con forza inseguendo amori, amicizie, lavoro, passioni senza mai arrendersi. Punti differenti sulle disabilità che hanno mostrato un quadro molto eterogeneo sia nel caso la patologia invalidante abbia aggredito la vista, oppure il resto del corpo.

Il contesto sociale

Leggendo i libri promossi dalle varie associazioni astigiane che si occupano di disabilità si evince che spesso è il contesto sociale della quotidianità che fa sentire disabile una persona, specie quando non vengono promosse le necessarie politiche di inclusione.

Dopo una breve introduzione a opera di Ornella Lovisolo, responsabile del servizio che in Comune affronta le tematiche della disabilità, la prima a prendere la parola è stata Eleonora Zollo anche in veste di assessore alle Politiche Sociali. Autrice del volume “Dietro le quinte” (Echos Edizioni), Eleonora racconta la vita della sua protagonista, ingabbiata dall’Atrofia Muscolare Spinale, che si apre al lettore con i suoi sogni, le sue aspirazioni, i primi amori, gli amici, gli impegni nel sociale. Una disabilità che non ha impedito a Eleonora di dedicarsi alle sue passioni, tra cui il canto e la musica.

C’è poi chi la disabilità la vive di riflesso perché madre di una persona colpita da una rara malattia genetica. Come Alessandro, la cui mamma Carla Cosseta ha scritto “Il ladro di coccole” (Team Service). Un insieme di riflessioni e poesie, molto personali e sincere, con le quali la donna si rivolge al figlio dimostrandogli un amore sconfinato che attraverso la scrittura ha voluto condividere senza retorica, ma con molta sincerità.

Abbattere i pregiudizi nel percorso di inclusione

Renata Sorba, autrice del libro “Io vivo… e tu?” (Letteratura Alternativa) ha testimoniato dal vivo ciò che emerge dalle pagine della sua opera: fermezza, resistenza, voglia di vivere che l’aiutano ad andare oltre la malattia e soprattutto a combattere, ogni giorno, per una città più inclusiva. A dare voce ai testi di Renata è stato Mauro Crosetti che ha proposto due letture tratte dal libro.

“Mai arrendersi” (Tipografia Miglietti di Biella) è il titolo del volume scritto da Elda Zanta e anche in questo caso le vicende raccontate, che vedono protagonista Rebecca, sono autobiografiche. Un libro che spiega soprattutto quanti pregiudizi l’autrice abbia dovuto affrontare nel corso della vita per riuscire ad ottenere quelle normalità che la maggior parte delle persone dà per scontata.

Ospite all’incontro in biblioteca anche Carlo Satragni, autore di “Bolle di Luna – Tra uomini e colline” (Impressioni Grafiche). Giornalista, scrittore e grande appassionato di “miti” delle Langhe e del Monferrato, Carlo ha seguito le tracce di Cesare Pavese per intimità ed emozioni ispirate dalla natura, delle piccole cose, a partire dai racconti dell’adolescenza.

Ed è proprio dall’adolescenza che Angela Trevisan, autrice del libro autobiografico “Io non mi schiodo: diario di una donna determinata” (Alfa Edizioni), narra la sua vita inseguendo una normalità fatta di avventure e disavventure «contro l’immagine stereotipata del disabile che, per la sua condizione, deve starsene bravo e tranquillo, ossequioso e ubbidiente, chiuso in casa senza lamentarsi».

Alla presentazione hanno poi partecipato i referenti dell’Associazione italiana Sindrone dell’X-Fragile per presentare il libro “Più forti dell’X fragile. Storie autentiche di giovani esploratori” (Edizioni Erickson). Annalisa Bianchini (presidente del sodalizio), Antonella Vassallo (vicepresidente), Silvia Borgis e Costanza Vaccari hanno condiviso le loro storie, alcune delle quali hanno ispirato le 14 avventure a fumetti racchiuse nel volume. Store di bambini forti in «un libro che abbatte i muri, quelli della paura, delle etichette, perché si può essere felici indipendentemente dalle proprie caratteristiche e senza essere per forza supereroi».

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