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Scuola: Luca, Daniela e gli altri«Noi, insegnanti con il sogno del posto fisso»
Attualità

Scuola: Luca, Daniela e gli altri
«Noi, insegnanti con il sogno del posto fisso»

Hanno preso servizio lunedì, in vista dell’inizio dell’anno scolastico in programma mercoledì 10 settembre (fatta salva l’autonomia delle singole scuole). Sono i docenti delle scuole

Hanno preso servizio lunedì, in vista dell’inizio dell’anno scolastico in programma mercoledì 10 settembre (fatta salva l’autonomia delle singole scuole). Sono i docenti delle scuole astigiane, che hanno ripreso l’attività dopo la pausa estiva e dopo l’impegnativa settimana che ha visto gli Uffici scolastici regionale e provinciale, con la collaborazione dei sindacati, impegnati nelle procedure di immissione in ruolo del personale docente e non. Procedure che quest’anno sono state rese più complicate dal ritardo con cui si è concluso, la settimana scorsa, il concorso ordinario riservato al personale docente di ogni ordine e grado, voluto dall’ex Ministro Francesco Profumo per avviare nuove assunzioni. Difficoltà poi risolte in una lotta contro il tempo per evitare che i vincitori del concorso perdessero un anno di lavoro, come sembrava inizialmente. Le procedure di immissione in ruolo si sono quindi svolte nei tempi previsti, e, come ogni anno, sono state seguite dall’affidamento delle supplenze annuali di personale docente e non (per quanto riguarda gli insegnanti sono rimasti alcuni posti, che verranno assegnati nei primi giorni dell’anno scolastico) che, magari dopo diversi anni di lavoro, si trova ad essere ancora precario.

Come dimostrano le testimonianze raccolte sabato alla media “Martiri”, dove si sono svolte le procedure di affidamento degli incarichi alla presenza di Alessandro Militerno, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, che ha voluto portare il saluto ai docenti precari, ma già abilitati all’insegnamento, che attendevano la nomina annuale. Tra loro Immacolata Marrazzo, originaria di Salerno ma trasferitasi dal 2011 nella nostra città per motivi di lavoro. «L’anno scorso – ha spiegato – ho accettato di fare l’insegnante di sostegno al corso moda dell’istituto “Castigliano”, ma ora spero di ottenere un incarico di Francese visto che sono laureata in Lingue e magari già da quest’anno essere immessa in ruolo poiché sono al secondo posto della graduatoria ad esaurimento, dopo aver frequentato anche la Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario (Ssis)».

Per molti dei presenti, infatti, fare i conti con contratti a tempo determinato, che vanno dal 1° settembre al 31 agosto, è ormai un’abitudine consolidata. «Da undici anni sono in graduatoria per l’insegnamento di Educazione fisica – ha detto Luca Agoglia, laureato Isef (ora trasformato in Suism, ndr) – e ho dovuto sviluppare una pazienza infinita. Ormai, comunque, sono abituato a questa situazione di incertezza: ogni anno so che certamente lavorerò, ma non sono mai in grado di sapere a quali scuole sarò assegnato. Lo scorso anno scolastico, ad esempio, la mia cattedra era divisa tra l’istituto superiore “Giobert” e le medie di Portacomaro e Refrancore». Stesso problema per la docente di Francese Daniela Corona. «Fino a giugno ho insegnato alle medie di Cocconato e Montiglio, alla “Martiri” e alla “Parini” – ha affermato – e ogni anno anch’io non so mai dove sarò destinata. A livello nazionale ci sarebbero parecchie cose da sistemare. Ad esempio siamo in tanti, laureati e con la scuola Ssis, precari da tempo ma inseriti in posizioni apicali nella graduatoria ad esaurimento, ad essere scavalcati dai vincitori del concorso: una ingiustizia».

Sul punto concorda anche Rosanna Alagna, docente di Arte e Immagine, ultimamente in servizio alla medie “Brofferio” e “Jona” ma precaria da tredici anni. «Sono state cambiate le regole in modo arbitrario e così una vasta fetta di colleghi, compresa la sottoscritta, si è ritrovata nella stessa situazione: avremmo dovuto passare di ruolo perché ben piazzati nella graduatoria ad esaurimento, ma ci sono passati davanti i vincitori del concorso».  Per Giorgio Follo, insegnante di Matematica, l’ultimo anno è trascorso tra le aule degli istituti “Giobert” e “Artom”: «Sono precario dal 2006/2007 e abbastanza scoraggiato sul fatto che ogni anno debba continuamente cambiare sede di lavoro e studenti, senza continuità didattica. Pure io sono stato penalizzato dai vincitori del concorso, altrimenti credo che sarei già di ruolo essendo al primo posto per la mia materia nella graduatoria ad esaurimento».

«Da otto anni sono alle prese con questo calvario – commenta Paola Epoque, docente di Lingue – ora sono reduce da un anno in cui la mia cattedra era divisa tra le medie di Moncalvo, Montegrosso, Montafia e Buttigliera. Anche se è dura sono appassionata del mio lavoro e la mia speranza è di avere presto un contratto a tempo indeterminato». Alla media “Jona” invece, sempre sabato mattina, si affidavano gli incarichi annuali per il personale di segreteria e per i collaboratori scolastici. Tra questi, alcuni sono precari ormai da decenni. Angelo Lorusso, bidello 55enne, è uno di loro. «Ogni anno vado avanti ad accettare incarichi brevi, anche di poche settimane – ci dice con amarezza – e così non riesco ad avere un buon punteggio per salire nella graduatoria. Credo che anche stavolta non riuscirò a prendere un contratto annuale e dovrò accontentarmi come al solito di supplenze saltuarie».

Elisa Ferrando e Bartolo Gabbio

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