Un infermiere astigiano protagonista a Rai News 24 nel corso di “Pomeriggio 24” condotto da Laura Tangherlini. Sebastian Aiello, Rsu e Dirigente Sindacale NurSind Asti, pochi giorni fa, nel corso della diretta Rai, al canale 24, ha raccontato la sua storia. Trentenne e originario della Sicilia, Sebastian da poco più di quattro anni vive e lavora ad Asti dove si è trasferito dopo aver superato il concorso in Asl At. Il suo racconto è quello di centinaia e centinaia di professionisti sanitari che dal sud si spostano al nord per il lavoro nonostante le molteplici difficoltà. La passione e l’amore per il proprio mestiere oltre ogni ostacolo, perché l’appetibilità di una figura importante e fondamentale come l’infermiere è oggi piuttosto limitata. Colpa di stipendi inadeguati, turni di lavoro massacranti e mal organizzazione del sistema sanitario.
“Rispetto ad altri miei colleghi – mi sento un novellino, ma dopo oltre quattro anni in corsia posso dire che la qualità del lavoro nel mondo infermieristico non è il massimo. La retribuzione non è adeguata al ruolo che svolgiamo quotidianamente e molte persone
che mi conoscono o frequentano mi chiedono spesso: come mai lo fai?”.
Per fortuna per lui, come per molti altri colleghi, la passione e l’amore per il proprio lavoro è più forte di ogni cosa. Ecco così che molti, come Sebastian, accettano di trasferirsi per la professione a grande distanza dai propri affetti, nonostante condizioni di lavoro critiche e difficili. Ma la passione e la dedizione per il proprio lavoro sicuramente non possono e non devono bastare. “Mi piace la professione e amo il mio lavoro – – prosegue Sebastian Aiello – Ma se un ragazzo deve chiedermi come mai ho scelto di fare l’infermiere e perché un giovane dovrebbe seguire il mio esempio, non saprei onestamente cosa rispondere. Per 40 anni siamo accanto e lottiamo insieme alle persone che soffrono e stanno male, ma dobbiamo inevitabilmente cercare di lasciare in corsia sofferenze e preoccupazioni per vivere una vita privata serena e tranquilla, il tutto senza adeguati strumenti e una paga adeguata alla professione”.
La questione stipendiale degli infermieri italiani è inferiore alla media europea, ha precisato il segretario territoriale di NurSind Asti, Gabriele Montana: “Come possiamo pensare di attirare i giovani a frequentare l’università o scegliere questa professione? Servono stipendi giusti e condizioni di lavoro idonee, altrimenti andremo verso un vero e proprio fallimento del sistema sanitario”.
Un fallimento che, oltre alla testimonianza di Sebastian Aiello, è visibile dai numeri: ogni anno vanno in pensione mille infermieri e i laureati che escono dalle università sono 600, a cui si aggiunge una carenza strutturale di personale pari a 4 mila unità e di 2 mila unità nelle Rsa.
A pesare è anche la volontà di una parte del personale infermieristico di trasferirsi all’estero.
“Hai mai pensato di lasciare la professione?”, chiede la giornalista di “Pomeriggio 24”, Aiello ha risposto con un “No” deciso: “Perché da quando ho iniziato il percorso, ho avuto le idee chiare e ho capito che sarebbe stato il mio futuro, nonostante le difficoltà. Auspico però un futuro migliore per la professione infermieristica, un futuro che cerco di costruire e porto avanti quotidianamente grazie al sindacato delle professioni infermieristiche nel mio ruolo di Rsu e dirigente sindacale di NurSind Asti”.