Cerca
Close this search box.
<img src="https://lanuovaprovincia.it/wp-content/uploads/elementor/thumbs/i-quotpapa-separatiquotbrhanno-una-nuova-casa-56e6c431681e31-nkih2p3r30uoxx2phc4snmfum6870flpwybvm80l1k.jpg" title="I "papà separati"
hanno una nuova casa" alt="I "papà separati"hanno una nuova casa" loading="lazy" />
Attualità

I "papà separati"
hanno una nuova casa

Buone notizie per l'associazione "Papà separati" di Asti, da tempo in cerca di una sede dove poter allestire una Casa di prima accoglienza per i genitori che, separandosi, non sempre

Buone notizie per l'associazione "Papà separati" di Asti, da tempo in cerca di una sede dove poter allestire una Casa di prima accoglienza per i genitori che, separandosi, non sempre hanno un luogo dove soggiornare. La Curia ha concesso loro un fabbricato a ridosso della chiesa di Santa Caterina. «Si tratta di un comodato gratuito la cui concessione al nostro gruppo sarà formalizzata nei prossimi giorni» spiega il geometra Luigi Rosso, presidente dei papà separati.

Il fabbricato, vicino al campo da calcio usato anche dall'oratorio, è oggi adibito a spogliatoi dell'impianto, ma è intenzione dei padri separati riallestire la struttura, mantenendo i locali a servizio del campo e aggiungendo, tra i vari piani, almeno quattro bilocali, una zona coworking aperta a chi necessita di un ufficio già allestito e una sezione dove i genitori possano incontrare i figli in totale serenità. «Il fabbricato è da ristrutturare – spiega Rosso – e, anche se non ho ancora eseguito un computo metrico dei lavori, stimiamo che occorrano da 200 a 300 mila euro per la sistemazione. Per raccogliere i fondi faremo un po' di tutto: dalla richiesta alla Fondazione CrAsti, a eventi di solidarietà, sottoscrizioni, etc. Sicuramente un progetto articolato, ma non ci facciamo spaventare».

La Casa per i padri separati (sebbene l'associazione, che oggi conta una ventina di iscritti, si rivolga anche alle mamme) vuole essere un centro di accoglienza temporanea per evitare che il genitore, abbandonata la propria abitazione, finisca in qualche dormitorio o in ricoveri di fortuna. «Non sarà solo un'opera di misericordia – precisa Rosso – perché ci sarà un limite temporale per l'accoglienza. Noi ospiteremo i padri per un massimo di sei mesi, chiedendo loro di contribuire alle spese, ovviamente se sono nelle condizioni economiche di farlo». L'associazione può essere contattata al numero S.O.S. Papà, 388.9544400, a info@papaseparatiasti.it, o sull'apposita pagina Facebook.

r.s.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale