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Sentinelle contro le unioni civili contestate pacificamente da tre associazioni
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Sentinelle contro le unioni civili contestate pacificamente da tre associazioni

Si è svolta domenica, in piazza Statuto, la veglia silenziosa organizzata dalle “Sentinelle in piedi” per «difendere la libertà di espressione e tutelare la famiglia fondata sull’unione tra

Si è svolta domenica, in piazza Statuto, la veglia silenziosa organizzata dalle “Sentinelle in piedi” per «difendere la libertà di espressione e tutelare la famiglia fondata sull’unione tra uomo e donna». Lo stesso giorno in cui si è svolta una manifestazione a Roma davanti a Montecitorio, sempre promossa dalle Sentinelle in piedi, per dire “no” al testo sulle unioni civili attualmente in via di definizione. I manifestanti si sono ritrovati alle 17 e hanno vegliato fermi, in piedi e in silenzio fino alle 18 leggendo un libro, dato che «non si accontentano di informazioni parziali ma vogliono conoscere in profondità».

Le Sentinelle in piedi si definiscono «una rete apartitica e aconfessionale che veglia per la libertà di espressione, cercando di risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte alla cultura del relativismo, divenuta ormai dittatura del pensiero unico». Organizzano le veglie per evitare di «lasciare lo spazio pubblico a chi propaganda una falsa idea di libertà, lasciare che l’unica opinione pubblica sia quella che sostiene che ogni tipo di unione può essere famiglia in nome del sentimento. La famiglia è troppo importante per stare a guardare mentre viene distrutta». La veglia è stata affiancata da una contromanifestazione, promossa dall’Ufficio nuovi diritti della Cgil, dall’associazione “Love is Love” e da Agedo, a favore del disegno di Legge sulle unioni civili per le coppie dello stesso sesso.

Una manifestazione avvenuta in modo pacifico, con palloncini colorati, canti, striscioni e bolle di sapone distribuite a tutti coloro che intendevano unirsi al sostegno delle associazioni Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) astigiane. «L’Italia è tra i grandi Paesi occidentali – affermano i contromanifestanti – a non avere nessuna legislazione in merito al riconoscimento giuridico delle coppie formate da persone dello stesso sesso. Situazione, questa, che ha mosso le più autorevoli Istituzioni europee (in ultimo la Corte di Giustizia) a reiterati richiami e sanzioni nei confronti dell’Italia. E’ per questo motivo che sosteniamo convintamente il disegno di Legge sulle unioni civili. Le sentinelle rimangano pure in piedi. Non riusciranno a fermare il cambiamento».

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