Laureati in attesa di occupazione di età media pari a 25 anni. E questo lidentikit dei ragazzi che hanno preso parte al Servizio civile per conto del Comune, terminato lunedì. In totale 11, i
Laureati in attesa di occupazione di età media pari a 25 anni. E questo lidentikit dei ragazzi che hanno preso parte al Servizio civile per conto del Comune, terminato lunedì. In totale 11, i giovani hanno lavorato per un anno con mansioni diverse a seconda dei progetti presentati dallAmministrazione comunale come Ente capofila, che hanno riguardato vari Enti pubblici: oltre al Comune di Asti (settori Politiche sociali e Ambiente), Ente parchi, museo di Cisterna, casa di riposo Città di Asti, Comune di Nizza Monferrato, Casa Bosticco e istituto comprensivo di San Damiano. Un bilancio dellesperienza è stato tracciato lo scorso venerdì in conferenza stampa, alla presenza dellassessore alle Politiche sociali Piero Vercelli, della dirigente del settore Laura Panelli, del responsabile dellUfficio servizio civile Carlo Carena, affiancato da Alessandra Lagatta e Guido Vercelli, che hanno seguito operativamente i ragazzi insieme a Silvia Prencipe.
«I giovani hanno lavorato per 36 ore settimanali – ha spiegato Lagatta – con un compenso di 433,80 euro mensili, come previsto dal progetto nazionale. Rispetto ai primi anni di avvio di questa opportunità, quindi dal 2003 in avanti, abbiamo accolto giovani sempre più consapevoli del servizio che stavano rendendo alle Amministrazioni. Anche questa volta i ragazzi si sono impegnati molto e, al di fuori delle mansioni che dovevano svolgere, hanno formato un vero gruppo di amici».
Il Servizio civile rappresenta quindi unopportunità per giovani laureati e diplomati, considerando anche lelevata disoccupazione giovanile che caratterizza il nostro Paese, ma anche per gli Enti pubblici. Come ha sottolineato il sindaco Fabrizio Brignolo «a causa dei tagli di risorse che ci vedono interessati, questi ragazzi costituiscono un aiuto fondamentale negli uffici, e non più unooportunità aggiuntiva come accadeva negli anni scorsi». Per alcuni, poi, il Servizio civile si è tradotto in un volano per ulteriori opportunità. «Due ragazze del gruppo – ha proseguito Guido Vercelli – proseguiranno lesperienza, grazie ad un contratto di collaborazione che durerà almeno fino alla fine dellanno. Parliamo di Barbara Berzano e Chiara Ghi, che continueranno a lavorare al Museo paleontologico dellEnte parchi allestito al Michelerio contribuendo alla sua inaugurazione». Per altri, invece, è stata loccasione per lasciare una eredità. E il caso di Giulia Masoero ed Erika Passaniti, che hanno tradotto circa 50 libri, tramite appposito sotware, in un linguaggio adatto ai bambini disabili, che saranno utilizzati dai ragazzini seguiti dai Servizi sociali del Comune. «Abbiamo applicato una nuova metodologia – ha spiegato Giulia Masoero – denominata Comunicazione aumentativa alternativa».
Concluso questo progetto, rimane il dubbio sul futuro. «Abbiamo presentato 11 progetti in vista del prossimo bando – ha annunciato Lagatta – di cui ne sono stati accolti 10, ma ora bisogna vedere quando saranno finanziati, in quanto non si sa ancora quante risorse saranno destinate a livello nazionale». Ecco i nomi dei ragazzi che hanno partecipato al Servizio civile: Ivan Sartoris, Lucia Scarcelli, Anna Maria Trombetta, Giulia Masoero, Erika Passaniti, Chiara Ghi, Barbara Berzano, Celeste Granziero, Davide Rinaldi, Paolo Marino, Elisa Brignolo.
Elisa Ferrando