Un particolare momento di affetto è stato riservato alla famiglia moncalvese Norzi, che da anni cura con impegno e passione questo importante momento di memoria. Moncalvo si distingue da tempo per il suo impegno nella preservazione della memoria storica, essendo stato il primo Comune in Italia a intitolare una via pubblica al 27 gennaio, data della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, ben prima che questa venisse ufficialmente riconosciuta come il Giorno della Memoria.
Nel suo intervento, il sindaco Diego Musumeci ha sottolineato l’importanza di preservare viva la memoria storica: «Oggi, come ogni anno, ci ritroviamo per ricordare le vittime della Shoah. Lo facciamo non solo per onorarle, ma per rafforzare il nostro impegno a costruire una società basata sul rispetto, sulla solidarietà e sulla convivenza pacifica». Anche il consigliere regionale Isnardi ha voluto esprimere il suo fermo impegno contro l’oblio: «Partecipare a questa commemorazione è per me un atto di grande valore, perché ancora oggi c’è chi tenta di ridurre uno degli eventi più tragici della storia a qualcosa di “normale”. Nulla di più falso: l’Olocausto rappresenta il punto più oscuro della nostra civiltà, dove l’umanità ha dato il peggio di sé».
La cerimonia ha incluso l’accensione dei sette lumi in ricordo delle sette milioni di vittime della Shoah e la deposizione di un mazzo di fiori sulle pietre d’inciampo dedicate ai moncalvesi ebrei deportati ad Auschwitz. Dopo un momento di preghiera e riflessione guidato dal parroco di Moncalvo, don Andrea Tancini, un lungo silenzio ha unito tutti i presenti in un simbolico gesto di comunione nel ricordo delle atrocità passate. La giornata si è conclusa con la rappresentazione teatrale “Guido suonava il violino”, che il Comune di Moncalvo ha fortemente voluto per celebrare il Giorno della Memoria.