L’annunciata mostra di arazzi a Palazzo Mazzetti, in occasione della Douja, non vedrà la collaborazione con l’Arazzeria Scassa
“Asti, città degli arazzi”, che aprirà in occasione della Douja d’Or, sarà una mostra di opere realizzate da Scassa, ma non di proprietà dell’Arazzeria, né ci saranno quelle prestate dalla famiglia dei noti arazzieri. A parlare del mancato accordo tra Fondazione Asti Musei e Arazzeria Scassa, contattata per tentare di organizzare la mostra, è Massimo Bilotta, amministratore unico dell’Arazzeria e presidente dell’Associazione Culturale Arazzeria Scassa. Bilotta, in una nota stampa, precisa che «in una prima fase di programmazione, alla fine di giugno, era stata coinvolta attivamente l’Arazzeria Scassa per l’organizzazione e la curatela di una mostra dedicata agli arazzi Scassa, avvalendosi direttamente dell’importante supporto di chi quegli arazzi li ha creati. La notizia di una mostra organizzata in cordata con l’Arazzeria era stata immediatamente diffusa, senza tuttavia coinvolgerci nella comunicazione. Dopo alcuni contatti iniziali con la Fondazione Asti Musei, in questa prima fase mossa dal desiderio di valorizzare le eccellenze artistiche, non è stato possibile pervenire ad un accordo».
Anche il sindaco Rasero, su Facebook, aveva annunciato la mostra degli arazzi indicandola come quella che era già stata ospitata a Venezia, ma anche in questo caso dall’Arazzeria spiegano che non è così. «La mostra prevista a Palazzo Mazzetti – continua Bilotta – non prevede alcuna collaborazione, operativa, di consulenza e scientifica dell’Arazzeria Scassa, così come non saranno esposti arazzi di proprietà della famiglia Scassa. Allo stesso modo, contrariamente a quanto divulgato dal sindaco durante una diretta Facebook, non verrà portata ad Asti la mostra realizzata a Venezia nel 2018-2019».
Saranno esposti arazzi appartenenti alla Camera di Commercio, alla Fondazione CrAsti e alla Banca, tutte opere di Scassa che difficilmente è possibile vedere. L’Arazzeria è però un laboratorio d’arte così conosciuto nel mondo che si rincorrono le collaborazioni prestigiose chieste da più parti. Solo di recente il Consiglio dell’Accademia di Brera, a Milano, ha approvato di organizzare corsi di tessiture nell’atelier dell’Arazzeria mentre la stessa vanta una mostra permanente, a Roma, con gli arazzi che erano esposti sui transatlantici in rotta verso l’America.