Per altri 5-6 mesi, le otto famiglie che hanno occupato la palazzina di Strada Fortino non rischiano di finire per strada. Lavvocato della proprietà ha infatti confermato ieri lintenzione di
Per altri 5-6 mesi, le otto famiglie che hanno occupato la palazzina di Strada Fortino non rischiano di finire per strada. Lavvocato della proprietà ha infatti confermato ieri lintenzione di concedere unulteriore proroga che sarà concordata stamane con lufficiale giudiziario. «Sia chiaro che si tratta dellultima che la proprietà è disposta a concedere, considerando che limmobile non è più nella sua disponibilità da due anni» ha detto lavvocato Bersano seduto accanto al rappresentante della Frida Immobiliare che ieri mattina ha incontrato i giornalisti alla presenza dellassessore Piero Vercelli.
Una ulteriore concessione che è stata fatta dopo diversi incontri proprio con lassessore intenzionato a portare a termine, entro linverno, laccordo con la Curia per lutilizzo dellOasi dellImmacolata come centro di accoglienza per famiglie senza tetto con minori. «Purtroppo la burocrazia ha rallentato il perfezionamento di questa soluzione – ha detto Vercelli – e stiamo anche cercando il reperimento, probabilmente attraverso un soggetto sociale, di una cifra intorno ai 100 mila euro per i lavori necessari a rendere la struttura agibile. Una struttura – specifica ancora lassessore – che potrà ospitare 35 persone in una ventina di camere e sarà a disposizione di tutte le emergenze abitative della città».
A fronte di questo stato di avanzamento lavori sullipotesi Oasi dellImmacolata, la proprietà ha deciso di dare lulteriore proroga, scrollandosi di dosso anche quelletichetta che in passato le era stata affibbiata di speculatrice. «Tanto per capirci – ha detto il rappresentante della Frida – la società è proprietaria di quella sola palazzina e di un altro piccolo appartamento ed è intestata a me e mia moglie. Siamo anche in possesso di una concessione edilizia per abbattere e ricostruire ledificio appena sarà libero. Non siamo speculatori e non abbiamo mai voluto arrivare allo scontro con le famiglie con i bimbi piccoli».
d.p.